Più sono ignoranti e più parlano: "Ultima Generazione" zittita dal climatologo

Il disastro in Emilia Romagna non c’entra un fico secco con i cambiamenti climatici

Di Giuseppe Vatinno
Sandro Mora e Franco Prodi
Politica

Così Franco Prodi distrugge dal Del Debbio Ultima Generazione

 

Più sono ignoranti più parlano. Più sono impreparati più pontificano. Ieri sera a “Dritto e rovescio” (Rete 4), la trasmissione condotta da Paolo Del Debbio, era di scena ovviamente la catastrofe che ha colpito l’Emila – Romagna (e non solo). In collegamento il climatologo Franco Prodi, laureato in fisica, fratello di Romano Prodi mentre in studio c’era Giuseppe Cruciani e il solito grissinone barbettato di Ultima Generazione.

Franco Prodi è un luminare nel campo del clima, uno dei pochi che è conosciuto a livello internazionale. L’unico che sa la differenza fondamentale tra clima e meteorologia. Il clima riguarda fenomeni di lunghissimo periodo mentre la meteorologia ha a che fare con i giorni, al massimo qualche settimana.

Ieri sera stava cercando di far capire al saccente esponente di Ultima Generazione che quello che ha provocato il disastro in Emilia – Romagna non c’entra un fico secco con i cambiamenti climatici ma è frutto di una rara contingenza stagionale. Si tratta di un ciclone imprigionato tra Alpi e Appennini nella valle Padana. Funziona come una gigantesca macchina che assorbe energia e la rilascia periodicamente in forma di piogge di eccezionale intensità.

Le posizioni di Prodi sulla questione dei cambiamenti climatici non è nel cosiddetto mainstream. Cioè per lui, e per diversi autorevoli scienziati, il clima sta indubbiamente cambiando, ma contesta l’affermazione che la colpa sia dell’uomo per il 98% e cioè che l’origine del fenomeno sia nettamente antropica.

Questo perché –spiega il professore- le equazioni differenziali non lineari che governano il clima sono troppo complicate per giungere a questa conclusione così precisa. Lo fa dall’alto di una esperienza di tantissimi anni passati a dirigere uno dei pochi laboratori del CNR specializzato sull’argomento.

A Prodi viene in genere replicato che i dati sono dovuti all’ONU, o meglio ad una agenzia posta sotto il suo controllo. Vero. Purtroppo quello che non si dice è che dietro al clima ci sono, come al solto, un giro vorticoso di soldi.

Questo è stato appurato, ad esempio, da alcune mail intercettate anni fa a dei funzionari che si industriavano a fabbricare prove false per l’origine antropica per poi avere lauti fondi per i propri Paesi. Ovviamente il giochetto è semplice.

Su un fenomeno vero -o percepito come tale- si monta l’opinione pubblica che comincia a preoccuparsi. Le aziende vanno a nozze perché fanno il greenwashing e cioè vendono i propri prodotti dicendo che sono ecocompatibili e la gente ci casca. A tutti sarà capitato di leggere le scritte sugli asciugamani negli Hotel: “Se vuoi aiutare l’ambiente non lavare spesso questo asciugamano”. Così l’eco-sciocco ci casca e non si fa lavare i panni con tutto vantaggio dell’Hotel che risparmia e all’ambiente non viene niente.

Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Si tratta di business colossali. Tornando alla trasmissione di ieri il grissinone una volta ricevuta la parola ha cominciato a leggere la scheda del professor Prodi da una fonte prestigiosa come Wikipedia, che può essere scritta da tutti e –come noto- sui cambiamenti climatici è ampiamente manipolata da estensori “progressisti” che cancellano qualsiasi informazione che non sia d’accordo con il loro credo.

A quel punto Cruciani ha puntualizzato: "Il dottor Franco Prodi non è un negazionista, è dubbioso sul fatto che il cambiamento climatico sia dovuto solo dall’uomo e che si possa intervenire per fermarlo".

Punto nel vivo l’esponente di UG ha cominciato a urlare e così gli è stato tolto l’audio e Del Debbio ha minacciato di cacciarlo, dopo che aveva messo in dubbio l’autorevolezza di Franco Prodi e si era alzato minacciosamente messo in piedi.

Una fine ingloriosa per l’ecoimbrattatore che speriamo sperimenti al più presto gli effetti della nuova legge fatta ad hoc. Non è che le carceri italiane siano troppo green ma siamo certi che lì avrà ampi margini per migliorare finalmente l’ambiente dove speriamo sarà trasferito.

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