"Pnrr? Tre punti di Pil entro il '26". Schlein: “Nordio legittima gli evasori"
Scontro sul Pnrr a Montecitorio: Schlein accusa il governo "di usare la clava con i poveri". Fitto: "Terza rata in arrivo"
Pnrr, Schlein: “Più trasparenza dal governo sull’attuazione, sembra non interessargli”
"Avete fatto fatica a chiudere gli ultimi 55 obiettivi del 2022. La terza rata, quella di 19 miliardi, ancora non è stata confermata ed erogata. È ancora più grave ascoltare a giorni alterni esponenti della maggioranza che dichiarano di voler rinunciare a risorse che abbiamo ottenuto con tanta fatica. Per questo chiediamo al governo di fare chiarezza e di fare una grande operazione verità e trasparenza". Elly Schlein, segretaria dem, ha esordito con queste dichiarazioni alla Camera nel corso del dibattito sul Pnrr.
Schlein in sede di “arringa” ha dunque attaccato esplicitamente la condotta tenuta dal governo Meloni, “la linea è di usare la clava per i poveri e fare le carezze agli evasori, noi non siamo d'accordo". E su questo punto, non ha risparmiato una stoccata al ministro della Giustizia Carlo Nordio, accusato di “aver legittimato l’evasione fiscale” con le recenti dichiarazioni. Secondo la segretaria del Pd insomma, la destra “non ha mai considerato una priorità attuare il Pnrr così da assicurare la coesione sociale territoriale, italiana e europea”.
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Pnrr, Fitto rassicura: “Sulla terza rata ci siamo”
Nonostante si tratti di numeri e investimenti, la realtà può essere molto sfaccettata e in qualche modo ogni punto di vista “relativo”. Infatti, al contrario di quanto recriminato da Schlein, le parole del ministro Raffaele Fitto - intervenuto all'Ey Italy Outlook 2023 - hanno dipinto un quadro molto più roseo: "Sulla terza rata del Pnrr ci siamo. È la prima volta che abbiamo avuto 55 obiettivi e sono stati tutti raggiunti. Nella fase di verifica ci sono approfondimenti che stiamo facendo con la Commissione Ue in modo costruttivo".
Il ministro per gli affari esteri e il Pnrr ha aggiunto: "È singolare ipotizzare che il Pnrr andasse bene fino a fine ottobre del 2022 e che in otto mesi sia arrivato uno scatafascio. Non è credibile questa narrazione e non fa bene al Paese. Mi auguro che il Pnrr venga estrapolato dalla strumentalità del dibattito politico e possa essere oggetto di una riflessione diversa da quella dello scontro quotidiano", ha detto.
Guerra in Ucraina, Fitto: "Il governo Meloni non userà gli interventi del Pnrr per finanziare le armi"
Nel corso delle mozioni relative all'attuazione del Pnrr, Raffaele Fitto ha ribattuto in sede di assemblea: "Sulla Corte dei conti non c'è nessun corto circuito sul sistema dei controlli. Il governo è in linea di coerenza con il dl 77 del governo Draghi sul controllo successivo. Lo scudo erariale è stato approvato dal governo Conte e confermato dal governo Draghi".
E conclude: "Ho già detto che il governo Meloni non ha alcuna intenzione di usare gli interventi per finanziare le armi", conferma il ministro pugliese.
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Upb: "Il Pnrr avrà un impatto di circa 3 punti percentuali sul Pil al 2026”
Nel mezzo del conflitto tra le opposte forze politiche, si inserisce la voce autorevole dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) che sul Pnrr si è espresso con una stima “incoraggiante”. Secondo le stime infatti, l’attuazione del piano “avrà un impatto sul Pil di quasi tre punti percentuali al 2026”.
Nello specifico, il rapporto sulla politica di bilancio l'Upb stima gli impatti espansivi attribuibili al Piano pari a 0,6 punti percentuali nel periodo 2021-22, a circa 0,9 punti nel 2023 e a quasi 1,5 punti nel successivo triennio. Rispetto alla precedente valutazione effettuata a maggio 2022, gli effetti sono più bassi di circa mezzo punto percentuale per il passato biennio, mentre appaiono più alti sia per quest'anno (di due decimi in più) sia per gli anni finali del Piano (per mezzo punto percentuale).