Sanremo 2023, Sgarbi: “Livello culturale miserabile. Amadeus e Coletta a casa”

Vittorio Sgarbi, storico dell'arte e sottosegretario alla Cultura in esclusiva ad Affaritaliani: “A Sanremo stanno facendo politica...”

di Antonio Amorosi
Politica

Sgarbi: “Sanremo snaturato. C’è tanta bellezza in questo Paese ma siamo costretti a vedere uno spettacolo turpe. Speravo che almeno Blanco che spacca tutto non fosse una sceneggiata...”

Dalla esaltazione della Costituzione agli osanna per il presidente della Repubblica per la prima volta nella storia al festival, poi la retorica dei milionari che si battono il petto per ogni minoranza afflitta, siamo arrivati alla Egonu che ci dice che l’Italia è un Paese razzista. Sanremo, il festival della canzone, è diventato qualcos’altro?

"No, è uno spettacolo turpe che presuppone che il prossimo anno il festival non debba avere la stessa direzione. Non si può andare avanti con questa logica, di questa qua che dice che siamo razzisti o di quell’altro, Fedez, che fa vedere le SS e usa un momento ridicolo di Bignami o di Benigni che parla della Costituzione. Non se ne può più. Hanno rifiutato, e per me questo è l’emblema, di invitare il violinista Italiano che ha vinto il premio Paganini, un ragazzo di 22 anni, Giuseppe Gibboni. Premio vinto da un italiano dopo 24 anni. Non può andarci perché deve andarci Fedez? Non capisco per quale ragione al mondo”

E qual è stata la giustificazione?

“Hanno risposto di no al sindaco di Genova che aveva segnalato l’evento di un italiano che vince una manifestazione di tale livello. Non possiamo sentire un grande interprete di questa qualità a Sanremo, bisogna sentire Fedez e la Ferragni. E chiaro che bisogna cambiare la direzione. Bisogna affidare il festival di Sanremo ad altri”

Ci sono però cose che proprio non si comprendono. Se l’Italia è razzista perché affida il ruolo di capitano della nazionale di pallavolo proprio alla Egonu e ne fa una star al festival della canzone?

"Sono le bugie di un festival che tradisce la sua vocazione. E’ un festival di canzoni, cosa c'entrano il razzismo, Fedez, la Costituzione? Non si capisce”

Utilizzare il palco di Sanremo per incensare il potere o dire alle persone a casa cosa è giusto o sbagliato pensare mi sembra un cattivo servizio o no?

“E’ quello che dico anche io. Chi lo dovrebbe insegnare? Amadeus e Coletta?”

In questi eventi culturali anche leggeri non vede il tentativo, il mezzo, per far passare alcuni messaggi a scapito di quello che poi è la realtà concreta che c’è nel Paese?

“Vedo gente che non ha la competenza e la conoscenza sufficiente”

Mi sembra un festival paradossale o no?

“Amadeus deve invitare Benini, Fedez, la Ferragni a casa sua a cena, non al festival. Mi sono rifiutato di vederlo. L'unica cosa che ho visto è stato Blanco che distruggeva tutto. Sono andato a vederlo su Internet molto divertito sperando che fosse vero se poi è una sceneggiata…”

Mi sembra che negli ultimi 30 anni la nostra qualità musicale sia degradata o sbaglio?

“Forse bisogna andarla a cercare in qualche talk show perché ormai il livello di Sanremo è di fare attività politica”

Non è che in Italia non si crei e produca musica di qualità, anzi, ma mi sembra non riceva mezzi per emergere sui grandi palchi. Questo è dovuto anche a quest’idea di cancellazione della nostra cultura che la “Cancel Culture” americana ha innestato nei gruppi dirigenti del Paese?

“A Sanremo vediamo l’espressione di un pensiero debole e di persone con poche idee in zucca, quindi hanno bisogno di cercare luoghi comuni e banalità che sono quelli che esprimono i vari Fedez, Ferragni e company”

La cultura dovrebbe rompere gli schemi, essere imprevedibile, far pensare, invece qui vengono celebrati lo status quo, la provocazione da quinta elementare, i processi di omologazione o sbaglio?

“Infatti non si capisce perché non invitano un premio Nobel della poesia. Non so, ci sono tante persone che possono portare un contributo importante nel settore dell’estetica e della musica. C’è tanta bellezza in questo Paese. Ma qua non c’è niente da fare, è un livello troppo miserabile”

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