Schlein: "Contro Gentiloni attacchi scomposti. Pd pronto a scendere in piazza"

L'intervento di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, a Ravenna durante la chiusura della Festa nazionale dell’Unità

Politica

 Festa dell'Unità, Schlein chiude i lavori. Mano tesa alla minoranza dem: "Il Pd è plurale" 

La segreteria dem Elly Schlein chiude la Festa dell'Unità a Ravenna e nel suo intervento tocca diversi temi: lavoro, diritto alla casa, sanità pubblica, minoranza dem e governo. Sulle polemiche con i riformisti per l'uscita del partito di esponenti moderati Schlein ha dichiarato: "Il Pd è plurale, ha l'ambizione di unire culture diverse, ma anche di immaginare un progetto nuovo. Dobbiamo essere plurali, larghi, aperti, generosi, insieme".

Schlein: "Dobbiamo essere plurali, larghi, aperti, generosi e consapevoli": GUARDA IL VIDEO 

 

 

"Si possono travestire quanto vogliono ma sono sempre gli stessi. Li conosciamo, non accetteremo tentativi di riscrivere la storia, la destra non fa i conti col suo passato quando sente il richiamo della foresta difende e protegge gli estremisti, noi saremo sempre dall'altra parte".  Poi la segretaria dem ha annunciato che "dopo l'estate militante non ci riposeremo, ci attende un autunno di impegni e partecipazione, il Pd è pronto a scendere in piazza per una grande mobilitazione nazionale, è il nostro tempo, riprendiamoci il nostro futuro". 

Nell'intervento non è mancata anche una stoccata al governo: “A Paolo Gentiloni va tutta la nostra gratitudine per il servizio che sta svolgendo. Di fronte agli attacchi scomposti di un governo che cerca di celare la sua incapacità nel dare risposte sul terreno economico e sociale, ricordiamo che da un lato c’è chi ha contribuito col suo lavoro a mettere in campo 750 miliardi di investimenti per il futuro, un piano di cui l’Italia è la maggiore beneficiaria, e dall’altro c’è chi sta rischiando di far perdere queste risorse e questa occasione storica al nostro paese. Ci hanno messo dieci mesi a decidere quali modifiche volevano fare (al Pnrr, ndr), rallentando l’attuazione del piano e l’arrivo delle risorse. Dopo dieci mesi abbiamo scoperto che le modifiche erano 16 miliardi di tagli”. 

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