Comunali, Catarci al ministro Zangrillo: “Dimostri Roma priorità nazionale”

Ecco il testo integrale della lettera che l'assessore al Personale di Roma ha scritto al ministro: “Confrontiamoci insieme coi sindacati”

di Andrea Catarci
Paolo Zangrillo, neo ministro della Pubblica Amministrazione 
Roma

Egregio Ministro Zangrillo,

ho letto con attenzione le recenti dichiarazioni in cui ha sottolineato una duplice necessità per la Pubblica Amministrazione: la prima, chiudere la stagione del blocco del turn over e invertire il trend di riduzione dell’occupazione; la seconda, aumentare la qualità insieme alla quantità, rendendo più attrattivo il “posto pubblico” soprattutto per le nuove generazioni.

Le scrivo per approfondire le questioni a partire dalla nostra Capitale, che è l’opposto di una “città compatta”: siamo il comune più esteso dell’Europa continentale, 1285 kmq, con 4,2 ml di city users ma meno di 2,8 ml di residenti e una densità abitativa bassa, di 2.200 abitanti/kmq. Si pensi che a Milano è 7.400, a Napoli 8.500, a Londra 5.600, a Parigi 21.000.

In tale contesto le unità di personale sono scese da 29.000 nel 2010 alle attuali 22.000 e hanno un’età media vicina ai 53 anni, mentre in Italia è sotto i 50. Solo 8 dipendenti ogni 1.000 residenti è un numero risibile per una metropoli che, oltre a dover assicurare la vivibilità alla comunità cittadina, sopporta l’onore/onere di ospitare le istituzioni nazionali e internazionali, compreso uno Stato estero e le rappresentanze diplomatiche di 5 diversi soggetti di diritto, Repubblica Italiana, Vaticano, FAO, San Marino e Sovrano Ordine di Malta. Non solo.

A Roma c’è da tutelare e valorizzare la più alta concentrazione al mondo di beni culturali, la sovrapposizione di Capitale laica e religiosa, l’essenza cosmopolita che ne fa il crocevia privilegiato di persone, confessioni, linguaggi. E c’è da restituire autorevolezza alla vocazione di guida del Mediterraneo, luogo d’incontro del Sud con l’Europa intera, come a quella di guida della nazione-Italia, a oltre 150 anni dalla nascita.

Va da sé, egregio Ministro, che l’indebolimento amministrativo diviene via via più insopportabile al crescere del territorio e delle “presenze” da garantire nella coesistenza, nella fruibilità e nel funzionamento. Consapevoli di ciò, con il Sindaco Gualtieri abbiamo messo in campo ogni risorsa a disposizione per potenziare il personale capitolino, raggiungendo in un anno significativi risultati: i piani per le assunzioni in controtendenza, rispettivamente di 1.200 nuovi ingressi nel 2022 e 1.500 nel 2023; il concorso per 800 agenti di Polizia Locale, in conclusione nel 2023; la Preintesa sul contratto integrativo sottoscritta da tutte le organizzazioni sindacali, con aumenti medi di oltre 100€ mensili, il quadruplo dei 25€ una tantum previsti in ambito nazionale; la redistribuzione al personale in produttività e incentivi economici di 42 ml di € di residui degli anni precedenti; le 2.055 progressioni di carriera, dopo 14 anni di immobilismo.

Eppure, tutto ciò - e altro omesso per brevità - rischia di non bastare a portare avanti il piano di riorganizzazione finalizzato, in ultima analisi, a fornire servizi adeguati a cittadinanza, imprese e organizzazioni sociali, provati come siamo da pensionamenti non rimpiazzati e dal flusso in uscita verso altre PA, dove si percepiscono stipendi maggiori con responsabilità minori. E davanti ci sono i progetti PNRR, il Giubileo 2025 e – speriamo - l’Expo 2030! Serve che ai nostri sforzi si aggiungano interventi governativi per rimuovere i blocchi normativi attuali e riconoscere deroghe ad hoc e fondi aggiuntivi in vista degli eventi eccezionali; serve, in particolare, metterci nelle condizioni di assumere prima dell’avvio dell’anno giubilare altri 1.000 agenti di Polizia Locale in aggiunta a quelli del concorso - insieme a istruttori e funzionari per tecnici, amministrativi ed educativi - per accrescere sicurezza stradale e presidio del territorio.

Egregio Ministro, nel sollecitarla a dar seguito alle affermazioni fatte La invito a un confronto insieme alle rappresentanze sindacali, per avviare una fattiva collaborazione con la Capitale. Da realtà e immagine di essa, d’altronde, dipendono quelle dell’intero Paese: non manchi, dimostri che Roma è davvero priorità nazionale.

Andrea Catarci, Assessore al Personale di Roma Capitale

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