Omicidio dell'infermiera a Roma, la Regione alla fiaccolata per la Nappini

Il Governatore, la vicepresidente Angelilli, gli assessori alla Sicurezza e alle Pari opportunità e il presidente del consiglio regionale alla commemorazione

Roma

Centinaia di persone hanno partecipato alla fiaccolata di fronte al San Filippo Neri in memoria di Rossella Nappini, l’infermiera di 52 anni uccisa lunedì scorso a Roma con diverse coltellate. Presenti anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Nel corso della fiaccolata, all’ingresso del San Filippo Neri, è stata scoperta una panchina rossa in memoria delle vittime della violenza sulle donne e sia il primo cittadino che il presidente regionale hanno deposto una corona di fiori.    

“Siamo qui perché siamo una famiglia, siamo sanfilippini, una cosa che va oltre il senso di appartenenza. Lavoriamo tutti i giorni molte ore, con un contatto che forse non abbiamo neanche con i familiari” - ha detto una collega della vittima - “non vogliamo che ci siano altre Rosselle. Purtroppo sta diventando un’abitudine sentite dell’ennesima donna uccisa, violentata, malmenata. Ma è difficile. Grazie a questa panchina, ogni giorno, chi passerà ricorderà Rossella e il significato di questa panchina rossa”.

Delegazione della Regione 

La Regione Lazio ha partecipato alla fiaccolata per onorare la memoria di Rossella Nappini, l'infermiera vittima di femminicidio, con una delegazione composta dal presidente Francesco Rocca, dalla vicepresidente Roberta Angelilli, dagli assessori regionali alla Sicurezza urbana, Luisa Regimenti, e alle Pari opportunità, Simona Baldassarre, insieme con il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma.  La fiaccolata commemorativa, promossa dalla Asl Roma 1, si è svolta presso l'ospedale “San Filippo Neri” di Roma, dove Rossella Nappini ha dedicato gran parte della sua vita al servizio degli altri.

Le paorle di Rocca

«È con profonda tristezza e rabbia che commemoriamo Rossella Nappini: una donna che ha perso la vita in circostanze orribili, diventando così la 78esima vittima di femminicidio in Italia dall'inizio dell'anno. Numero che oggi sale a 79, con la morte di Marisa Leo nel trapanese. Ormai sembra di assistere a un bollettino di guerra. Noi uomini dobbiamo essere i primi a metterci la faccia e fare di più per proteggere le donne dalla violenza, garantendo che ogni forma di abuso e sopraffazione venga condannata senza esitazione. Questo richiede una cooperazione tra le istituzioni, le forze dell’ordine, il sistema giudiziario e la società civile. Dobbiamo fornire alle donne, ancor di più di quanto stato fatto finora, gli strumenti necessari per allontanarsi da situazioni di pericolo. Ma, soprattutto, dobbiamo educare le nuove generazioni a rispettare e valorizzare tutte le persone, indipendentemente dal loro genere. Spero con tutto il cuore che la morte di Rossella Nappini non sia vana e sono certo sarà ricordata come un faro di speranza e di impegno per la sua comunità», ha dichiarato Francesco Rocca.

La vicepresidente Angelilli

«È doveroso esserci e stringersi tutti insieme per dare un segnale tangibile di partecipazione e di impegno istituzionale perché questi terribili eventi non si verifichino più. Dobbiamo lavorare per proteggere le donne dalla violenza. Intano, proprio oggi, l'aula della Camera ha approvato in via definitiva – con 200 voti favorevoli, 61 astenuti e nessun contrario – la proposta di legge C. 1135, già approvata dal Senato, per la prevenzione della violenza di genere. Si tratta di un provvedimento in materia di poteri del Procuratore della Repubblica nei casi di violazione dell'articolo 362, comma 1-ter, del Codice di procedura penale e in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere», ha concluso Roberta Angelilli.

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