Talpa a piazzale Clodio, Camilla Marianera e Jacopo De Vivo restano in carcere

Il tribunale del Riesame di Roma ha respinto la nuova istanza presentata dalla difesa Camilla Marianera accusata di corruzione in atti giudiziari

Roma

Sono in carcere da 7 mesi. E ci rimarranno almeno fino al prossimo 10 ottobre, data in cui è prevista la seconda udienza del Processo che vede coinvolta Camilla Marianera e il suo fidanzato Jacopo De Vivo. Il Riesame ha infatti rigettato l'istanza presentata per ottenere i domiciliari. 

Istanza rigettata

Il tribunale del Riesame di Roma ha respinto la nuova istanza presentata dalla difesa Camilla Marianera, la praticante avvocato finita in carcere a Roma e accusata insieme al suo compagno Jacopo De Vivo di corruzione in atti giudiziari. Il Riesame di Roma ha confermato dunque la precedente ordinanza non accogliendo la richiesta della difesa di arresti domiciliari. Già lo scorso marzo il tribunale del Riesame, infatti, aveva ribadito il carcere per la ragazza. La vicenda di Marianera - che il giorno dell'arresto lavorava nell'assessorato alla Sicurezza del Campidoglio - è una di quelle storie giudiziarie davvero complesse: la ragazza, dopo aver fatto dichiarazioni spontanee in cui di fatto diceva di millantare con i clienti per ottenere soldi facili,  si è poi rinchiusa dietro facoltà di non rispondere ai giudici.  

Le accuse

Marianera e De Vivo sono accusati dai pm capitolini Giulia Guccione e Francesco Cascini, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, che hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato, di avere "venduto" in cambio di ‘mazzette’, notizie coperte dal segreto istruttorio. Per Marianera lo scorso giugno si è aperto il processo davanti ai giudici dell’ottava sezione penale che vede tra le parti civili anche la presidenza del Consiglio dei ministri, mentre De Vivo ha optato per il rito ordinario. In caso di condanna Marianera rischia una pena davvero mostruosa: con la somma dei reati contestati, al minimo della pena, rischia 9 anni di carcere. 

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