La Superlega è pronta a ripartire: "Non c'è un piano B e non chiederemo scusa"

Le parole di Joan Laporta ai soci del Barcellona fanno seguito alle rivelazioni inglesi: il progetto non è per nulla tramontato, la guerra con la Uefa continua

Di Lorenzo Zacchetti
Messi Ronaldo Hazard - Lapresse
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Non solo Europei, Coppa America e calciomercato: l’estate calda della guerra tra la Superlega e la Uefa è tutt’altro che finita. A dichiararlo è un dirigente stimato in maniera trasversale come il Presidente del Barcellona Joan Laporta, che con Andrea Agnelli della Juventus e Florentino Perez del Real Madrid rappresenta lo “zoccolo duro” delle ribelli in rotta con Alexander Ceferin.

Parlando all’assemblea dei soci del Barcellona, Laporta ha detto chiaramente che "il progetto della Superlega è ancora vivo".

"Un'entità finanziaria aveva depositato 3.500 milioni di euro per un progetto attraente e fattibile. E si era arrivati a un punto che al Barcellona avrebbe fruttato 700 milioni a stagione più alcune variabili. L'Uefa non ha accettato il dialogo e non lo abbiamo capito, però siamo andati avanti. Non ci scuseremo per aver pensato di organizzare una competizione o per aver voluto essere padroni del nostro destino nel mondo del calcio", ha aggiunto Laporta.

Le tre “ribelli” sono quindi determinate a portare avanti la loro guerra nei confronti della Uefa, ma, attenzione: non sono da sole!

Che fine hanno fatto le altre nove fondatrici, tra cui Milan e Inter?

Da tempo si rincorrono voci sul fatto che il loro passo indietro sarebbe solo tattico, finalizzato ad evitare sanzioni da parte della Uefa, ma con la massima prontezza a riprendere i contatti con la Superlega appena si saranno calmate le acque.

Un’ulteriore conferma arriva dall’Inghilterra, dove l’autorevole Times spiega che: “Le sei squadre della Premier League della Superlega europea” (Arsenal, Manchester City, Manchester United, Chelsea e Liverpool, ndr) sono ancora “comproprietarie e azioniste di una holding in Spagna”.

Inoltre, “fonti vicine alla Superlega” affermano che “non esiste un meccanismo per il ritiro” e che la Superlega sarà “rilanciata”. La grande sfida continua, nel nome del calcio-business.