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Area Sud della Basilicata Patrimonio dell'Umanità

Il Presidente della  Regione Lombardia sostiene la candidatura.

 

Attilio Fontana: "Ci accomuna la volontà di cooperare per il bene e la crescita dell’intero Paese e di favorire un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ecologica e sul valore dei saperi tradizionali"

"Egregio Presidente intendo, con la presente, congratularmi ed esprimere l’apprezzamento e il supporto di Regione Lombardia per la proposta di candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Area Sud della Basilicata,che si distingue per la bellezza paesaggistica, la storia e la cultura millenaria.

Ci accomuna la volontà di cooperare per il bene e la crescita dell’intero Paese e di favorire un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ecologica e sul valore dei saperi tradizionali" ha scritto il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontanaal Presidente della Regione Basilicata VitoBardi, rispondendo alla richiesta del giornalista Biagio Maimonee del Gal, "La Cittadella del Sapere" di sostenere l’iter per ottenere l’inserimento dell'Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

La richiesta a Fontana è stata formulata dopo il sostegno ricevuto dal Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il quale, venerdì pomeriggio, ha incontrato il Presidente della Regione Lombardia: "Ho voluto ringraziare personalmente il Presidente della Regione Lombardia, l'amico Attilio Fontana, per aver messo nero su bianco il suo sostegno in favore della candidatura dell'Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale dell'Unesco, in risposta a una bella intuizione del giornalista Biagio Maimone e del Direttore Generale del GAL “La Cittadella del Sapere”, Nicola Timpone. Si tratta di un metaforico abbraccio tra nord e sud a sostegno di uno dei posti più belli del mondo che sicuramente merita di entrare nel pantheon dell'UNESCO. Insieme abbiamo discusso di tutte le prossime mosse da mettere in campo per raggiungere un obiettivo molto importante per lo sviluppo di un'area strategica per la Basilicata. Sarà mia cura poi condividere prossimamente tutti gli sviluppi al GAL “La Cittadella del Sapere" ha affermato, con una  nota,  il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che ha incontrato a Milano, nella sede di Palazzo Lombardia, il collega Presidente Attilio Fontana" 

https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3089903&value=regione

Promotori della richiesta all'Unesco  sono il Gal, "La Cittadella del Sapere", il cui Presidente è Franco Muscolino e il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, e il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, realizzatore del sito www.progettodivitasud.it, fondato per il riscatto socio-economico del Mezzogiorno.

Nei prossimi giorni, la suddetta richiesta perverrà all'Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, per dar corso all 'iter  dell'iscrizione dell'Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Biagio Maimone e Nicola Timponehanno voluto unire due Regioni, la Basilicata e la Lombardia, per dare corso ad  un processo di cooperazione tra Regioni e culture diverse perché diverse le loro economie. 

"Nord e Sud insieme contro la povertà" è lo solgan di Maimone, a cui aderisce anche Timpone, il quale nel suo sito www.progettofivitasud.itpromuove  il dialogo e parla di PNRR in termini di volano per cambiare la realtà. 

"Perché abbiamo voluto chiedere alla Regione Lombardia il sostegno alla nostra richiesta? Perché riteniamo la Lombardia un territorio all'avanguardia nel tessuto socio-economico e politico della nazione italiana" ha scritto Maimone a Fontana, sottolineando: "Tuttavia, non solo per tale motivo, ma anche perché desideriamo creare tra il Nord Italia e il Sud Italia un legame solidale e culturale, sia sotto il profilo socio-economico, sia sotto il profilo della cultura sostenibile, che rappresenta attualmente il tema fondante il benessere dei cittadini.

E' nostro intento avviare un processo di  cooperazione tra le Regioni italiane, le cui culture e le cui tradizioni sono  diverse.

Oggi, più di ieri, la cooperazione costituisce il fattore propulsivo di benessere per l'intero territorio italiano, se sorretta da  buone prassi.

Siamo convinti che lo sviluppo dei territori meridionali può determinare anche un miglioramento dell'intera economia nazionale. E' un fatto innegabile che collaborare affinchè nessuna Regione resti negletta contribuisce, in modo notevole, a moltiplicare le fonti di benessere e a rendere più redditizia l'economia dell'intera penisola italiana. 'Non più terre depresse' è il nostro slogan,  sulla scorta dell'evidenza che lo sviluppo dell'economia è realizzabile solo mediante l'inclusione di tutti i territori che costituiscono uno Stato, proprio in quanto ogni territorio è ricco di fonti economiche: si tratta solo di creare le condizioni perché esse possano offrire i loro frutti. 

La nostra Regione, che è la Basilicata, intende tessere relazioni costruttive con la Regione Lombardia al fine di realizzare una serie di interazioni  finalizzate al benessere reciproco.  Nei suoi territori sono racchiusi tesori economici che attendono di essere dissepolti e resi produttivi non solo per  la Regione Basilicata, ma anche per l'intera nazione italiana.

E' un percorso sul quale noi intendiamo incamminarci  e, per tale motivazione, facciamo appello alla politica economica che si fonda sulla solidarietà, intesa come reciproca interazione tra territori la cui cultura economica è consolidata e territori la cui cultura economica deve essere definita e sarà definita alla luce dei valori che il processo storico ha dimostrato essere fattori di reale  progresso economico, proprio in quanto tengono conto della salute del pianeta. Ed è tale nuova forma di economia che può costituire il motivo pregnante per creare l'ormai inevitabile cooperazione.

Il territorio più verde e bucolico d'Italia, attento e premuroso nella cura dell'ambiente, rappresentato dall'Area Sud della Basilicata, tende la mano alla Regione Lombardia, antesignana di un processo produttivo foriero di sviluppo,  che certamente si fonda sul  vitale connubio tra economia e salvaguardia del creato. 

Il sostegno della Regione Lombardia dimostrerà come non veritiera la tesi di chi  afferma che il Nord Italia rivendichi  un ruolo di supremazia nei confronti del Sud Italia.

La Lombardia e la Basilicata possono, anche insieme ad altre Regioni italiane, diventare artefici di un cambiamento culturale che pone al centro la pari dignità dei territori italiani, il cui ruolo è paritario per quanto attiene lo sviluppo della nazione italiana, seppure da una prospettiva diversa per questioni di natura geografica. La Basilicata può costituire un esempio eccellente della cura dell'ambiente e del creato, nonché della cultura che un popolo agreste, umile e generoso,  testimonia all'umanità nel porre al centro l'uomo e la natura in un connubio bucolico davvero singolare, mai scalfito, nel corso dei secoli, dallo sfruttamento dei beni naturali per trarne profitto a danno della tutela dell'ambiente e, conseguentemente, della salute dei suoi abitanti. E' questo il motivo primario che rende la Basilicata esempio straordinario per l'intera umanità, afflitta dal deterioramento dell'ecosistema. 

Nicola Timpone ha affermato con vigore: "La Basilicata potrà essere non solo l'esempio eccellente, ma anche il motore trainante dell'economia del nostro intero Paese, proprio in quanto modello di un' economia virtuosa e sostenibile e, pertanto, premurosa verso la natura e, nel contempo, verso l'essere umano, che in essa vive traendone benefici salutari e vitali. E' ben evidente come la Basilicata possa costituire un modello encomiabile di green economy, anche relativamente agli obiettivi del PNRR, che si prefigge lo sviluppo socio-economico del Sud Italia alla luce di un modello economico che salvaguardi l'ecosistema, ponendo al centro la difesa della natura e della salute dell'essere umano, nonchè la sua centralità nell'ambito delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori. La civiltà del popolo lucano può essere un modello di vita, che dimostra cosa debba intendersi per vero progresso umano".