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Artrosi, una malattia senza cura che colpisce 500 milioni di persone

di Daniele Rosa

La scienza alla ricerca di biomarcatori e di un farmaco efficace

Artrosi,una malattia che colpisce 500 milioni di persone nel mondo

 

Le articolazioni sono sospese e ammortizzate da una sorta di spugna gelatinosa. E’ evidente questo stato nel ginocchio, dove, il femore ha i menischi che assorbono l’attrito con la tibia. Purtroppo però con il passare degli anni, stile di vita e sovraccarichi errati il meccanismo si logori e gli “ammortizzatori” scompaiono. E’ l'artrosi, malattia invalidante e senza cura della quale soffrono più di 500 milioni di persone nel mondo. Non si fa sentire per 20 anni e poiimprovvisamente quando ci si accorge il danno è già fatto ed è per questo che i ricercatori stanno studiando biomarcatori che possano vederla nelle fasi iniziali. Negli ultimi 30 anni le diagnosi di osteoartrite sono cresciute del 113% in 30 anni: da 250 milioni di persone nel 1990 si è arrivati nel 2020 ad oltre 500 milioni secondo dati presentati nella rivista Arthritis and Rheumatology dell'American Society of Rheumatology. 

Artrosi, l'invecchiamento della popolazione grande respnsabile

Uno dei massimi responsabili di questa crescita è sicuramente l’invecchiamento medio della popolazione ma non solo. Esistono cause meccaniche, causate dal sovraccarico delle articolazioni, che portano all'artrosi. "E poi l’usura perchè-come spiega Francisco Blanco uno dei più conosciuti esperti del tema e anche portavoce della Società spagnola di reumatologia- Il tessuto ha una resistenza e arriva il momento in cui si distrugge. Questo eccesso meccanico produce una serie di sostanze che inducono la cellula cartilaginea ad entrare in apoptosi, un processo di morte attiva in cui le cellule decidono, in qualche modo, di “suicidarsi”. “Gli anni passano-continua il ricercatore- e si verificano alterazioni nei mitocondri delle cellule che producono alcune sostanze, come i radicali liberi dell'ossigeno, che finiscono anche per indurre l'apoptosi”. Gli studiosi hanno anche scoperto che esistono mediatori dell'infiammazione nell'osteoartrosi.

Artrosi, infiammazione concentrata nell'articolazione

"Nell'artrosi l'infiammazione è solitamente di grado minore e concentrata nell'articolazione, fa male quando ci si muove e si ferma a riposo, mentre nell'artrite l'infiammazione è sistemica (può interessare anche altri organi, come il polmone o il cuore ) e di solito provoca dolore a riposo. Altra causa di artrosi che gli esperti considerano è metabolica-sottolinea Blanco:-Si è sempre saputo che le persone obese hanno più artrosi al ginocchio, ma si è interpretato che questo fosse dovuto a un effetto meccanico, perché l'articolazione doveva portare più peso. Ora sappiamo che, in aggiunta, c'è un effetto metabolico sulla cartilagine: c'è l'aterosclerosi e ci sono delle placche nella cartilagine”. Tutto questo crea un tessuto più spesso e, biomeccanicamente, oltre ad essere irrealizzabile, può essere citotossico. La cartilagine inizia a distruggersi e l'osso si scopre. L'osso è una struttura rigida che non assorbe bene i colpi e quando si sfrega l'uno contro l'altro, il meccanismo di difesa dell'osso è quello di produrre più osso per far fronte a questa aggressività, che produce la sclerosi: l'osso diventa più duro, peggiora l'articolazione, fa più male e va peggio”.

Artrosi, non esiste al momento una cura

 

Non esiste una cura per l'artrosi o farmaci per fermare la sua progressione. La comunità scientifica sperimenta farmaci per controllare la malattia, ma non è ancora sufficiente. Si usano antinfiammatori, si calma il dolore con analgesici e ci si aiuta con l’attività fisica. David de la Rosa, membro del gruppo di Reumatologi Malattie della Società Spagnola di Medicina di Famiglia e di Comunità è convinto che “Oltre a trovare un farmaco risolutore è necessario un approccio più ampio alle misure non farmacologiche  per migliorare l'informazione e la conoscenza della malattia e dei circuiti dell'attenzione.L’artrosi porta ad una limitazione del movimento nell'80% dei casi econ un dolore praticamente quotidiano. Si attenua solo con il riposo, che può portare, in una sorta di circolo vizioso, ad una vita sedentaria, che porta comunque ad obesità. Il paziente è preoccupato per il dolore e dalla limitazione funzionale".

Artrosi, una diagnosi troppo in ritardo

Il grande ostacolo all'artrosi è la sua diagnosi troppo tardiva. La cartilagine soffre già circa 20 anni prima che la malattia venga scoperta, ed a quel punto è troppo tardi. Gli scienziati concordano nel ritenere che la soluzione stia nel lavorare su quei 20 anni di malattia silente perché nelle fasi iniziali, i trattamenti o l'ingegneria dei tessuti possono sicuramente controllare la malattia. La ricerca di biomarcatori che consentano di predire la malattia o di annunciarne la presenza in anticipo è una delle linee di ricerca. Per ora, ci sono circa 20 geni associati e proteine ​​che segnalano la presenza della malattia. Ma  non si sa ancora l’origine e la causa scatenante. L’osteoartrosi è sempre stato vista come una malattia degenerativa senza cura. Ma il fatto che ci siano altri fattori che non sono genetici e che stanno influenzando la malattia, può permettere di usare alcuni farmaci per invertire la situazione. Quindi, in ultima analisi, è necessario cercare di fermare l'usura della cartilagine prima. Quindi la parola d’ordine è prevenire, non riparare.