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Meteo marzo, ritorna l'inverno: gelo e tanta neve in pianura
Meteo marzo, atmosfera sconvolta dal ritorno del freddo intenso dal 17-18 marzo. E sarà tanta, tantissima, neve
Importanti aggiornamenti sul fonte meteorologico in vista della seconda metà del mese di marzo: da metà mese infatti l'inverno proverà a ruggire nuovamente. Oltre a un deciso calo delle temperature, non escludiamo che possa tornare pure la neve fino a quote molto basse.Facciamo dunque il punto della situazione analizzando le ultime proiezioni ufficiali sul medio e lungo periodo.
TORNA IL FREDDO E LA NEVE - L'ultimo aggiornamento del modello americano GFS conferma un deciso cambio della circolazione atmosferica intorno al 17/18 quando la risalita dell'alta pressione delle Azzorre verso latitudini molto elevate (tra Islanda e Scandinavia) potrebbe innescare per contro la discesa di una massa d'aria gelida di origine Artico-continentale. Dando uno sguardo alle mappe sinottiche salta subito all'occhio la portata di questo fiume gelido che dalla regione della Penisola di Kola (Russia) con moto retrogrado (da est verso Ovest) invaderebbe rapidamente dapprima l'Europa orientale per poi puntare anche l'Italia. Si tratta di una massa d'aria dalle caratteristiche pienamente invernali con valori intorno ai -8/-10 alla quota isobarica degli 850 hPa (circa 1550 metri di quota).Insomma proprio con l'inizio della primavera astronomica (quest'anno l'equinozio cadrà sabato 20 marzo) potrebbe materializzarsi un vero e proprio colpo di coda dell'Inverno.
Se tale proiezione dovesse essere confermata, ci attendiamo una fase molto dinamica, con un drastico calo delle temperature che in pochissimo tempo si porterebbero fin sotto le medie climatiche di riferimento di diversi gradi. Attenzione poi alle precipitazioni perché visti i valori attesi non escludiamo la possibilità di nevicate fino a quote molto basse (collina o anche più sotto) qualora dovessero formarsi dei vortici depressionari. Di questo, vista la distanza, avremo modo di riparlarne nei prossimi aggiornamenti.
Nel suo incedere verso il bacino del Mediterraneo questa massa d'aria gelida potrebbe innescare poi una fase favorevole al maltempo, con il rischio di forti temporali. La causa principale è da ricercare proprio nei repentini e forti contrasti che si vengono a creare tra gli ultimi affondi freddi in discesa dalle alte latitudini (come quello ipotizzato dall'ultimo aggiornamento dei modelli) e i primi caldi in risalita da Sud. Tutti ingredienti necessari per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, specie durante le ore pomeridiane (le più calde) e in particolare sulle zone montuose, ma in estensione spesso anche alle pianure adiacenti.
Vi daremo prontamente aggiornamenti sull'evoluzione di queste proiezioni, ad oggi particolarmente interessanti.
fonte www.ilmeteo.it