Attualità

Tele-Covid: ecco chi sono i protagonisti della pandemia sui mass-media

Di Lorenzo Zacchetti

Dalla A di Agnoletto alla Z di Zangrillo: una sfilata di virologi, giornalisti e politici che durante la crisi sanitaria sono diventati volti familiari

Dalla pandemia all'infodemia: da quando c'è il Covid-19, sono cambiate anche le nostre abitudini televisive. Giornalisti, virologi, politici: ecco chi sono i migliori (e i peggiori) protagonisti di questa fase così difficile per la vita del Paese, in rigoroso ordine alfabetico:

Vittorio Agnoletto
Milanese classe '58, era già molto noto prima della pandemia. E' stato presidente della LILA (Lega italiana per la lotta contro l'AIDS), portavoce del Genoa Social Forum al G8 di Genova 2001, nonché Europarlamentare. Merita di essere annoverato tra i narratori della crisi sanitaria per la trasmissione “37 e 2”, in onda su Radio Popolare, che ha raccontato in maniera precisa e puntuale l'andamento del Coronavirus in Lombardia, la regione più duramente colpita. 

Domenico Arcuri
Classe '63, per un anno è stato Commissario Straordinario all'emergenza Covid-19, ruolo per il quale risulta indagato in merito alla fornitura di mascherine: proprio per questo motivo, il giudizio sul suo operato deve necessariamente essere sospeso fino al pieno chiarimento dei fatti. Tuttavia, si può giù dire qualcosa sul suo stile comunicativo, non propriamente empatico, soprattutto di fronte alle domande di “Report” e in generale dei giornalisti che nelle conferenze stampe lo hanno più volte incalzato. Prima di assumere un ruolo così delicato nella fase più complessa della storia del Paese, questo va ricordato, è stato amministratore delegato di Deloitte Consulting e Invitalia, per la quale nel novembre 2020 ha gestito il possibile ingresso nella governance dell'ILVA. E' stato sposato con la giornalista Myrta Merlino, dalla quale ha avuto una figlia. In seguito si è legato ad Antonella Mansi, ex vicepresidente di Confindustria. C'è chi ha parlato anche di un suo feeling con l'ex ministra Lucia Azzolina, ma entrambi hanno smentito.

12134662 large(fonte Lapresse)
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Matteo Bassetti
Dirigendo il reparto malattie infettive del San Martino di Genova, lavora fianco a fianco con le istituzioni che, in questa fase, sono espressioni del centrodestra: il sindaco di Genova Bucci e il presidente della Liguria Toti. Anche per questo, viene eletto come “virologo di riferimento” dagli appartenenti a quell'area politica, non ultimo Matteo Salvini, che lo stima molto. Inevitabilmente, piace molto meno alla parte opposta e quando si tratta di arrivare allo scontro lui non si tira di certo indietro. Il suo bersaglio preferito è Massimo Galli, sulla scia di una evidente antipatia reciproca, ma il litigio più mediatico è stato quello con Antonella Boralevi, mandata a quel paese (per usare un eufemismo) per averlo accusato di stare più in tv che in corsia (attacco effettivamente indelicato). In varie interviste ha ammesso di piacersi moltissimo e di sentirsi lusingato dal fatto di avere numerose ammiratrici, concetti ribaditi anche in un'ospitata da Barbara D'Urso, insieme alla moglie Maria Chiara, ma evidenti anche in alcuni post sui social, come quello che annunciava la sua convocazione per la Partita del Cuore o quello pubblicato per festeggiare il 2 giugno. L'understatement non abita da queste parti. Paolo Kessisoglu ne ha fatto una divertente imitazione a “Quelli che il Calcio”.

Angelo Borrelli
Nel 2017 il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni lo nomina Capo del Dipartimento della Protezione Civile, in seguito alle dimissioni di Fabrizio Curcio, del quale era il vice. Laureato in Economia e Commercio, Borrelli lavorava dal 2000 alla Presidenza del Consiglio, dove si era occupato di Servizio Civile, delle emergenze per i terremoti in Abruzzo e in Emilia e del G8 a L'Aquila: per quest'ultimo incarico è stato messo sotto inchiesta dalla Corte dei Conti, insieme a Guido Bertolaso, per poi essere assolto in quanto non sussisteva danno erariale. Ed è proprio alla Corte dei Conti che Borrelli che vuole continuare a fare il civil servant, dopo la grande popolarità durante la prima fase della pandemia e il successivo avvicendamento al vertice della Protezione Civile, che Draghi lo scorso febbraio ha affidato nuovamente a Curcio. 

Silvio Brusaferro
Friulano classe '60, dal 2019 ha sostituito Ricciardi alla guida dell'Istituto Superiore di Sanità e dallo scorso 17 marzo è portavoce del Comitato Tecnico Scientifico. È stato co-fondatore dell'EUNETIPS, coordinamento europeo che si occupa di monitorare l'attuazione delle misure di controllo delle infezioni, con particolare attenzione agli ambiti correlati all'assistenza. Grazie a uno stile comunicativo molto spigliato, ha retto perfettamente l'impatto con le conferenze stampa quotidiane imposte dal dilagare della pandemia, ponendosi come punto di riferimento autorevole, ma nello stesso tempo alla mano. 

Roberto Burioni
Il suo è un caso decisamente particolare di “lesa maestà”. Prima della pandemia, era decisamente il medico più noto a livello mediatico, grazie alle sue epiche “blastate” nei confronti di chi le sparava grosse sui social network. La sua stella polare è semplice: le opinioni non sono tutte uguali: un conto è la scienza, un conto sono idee non verificate dai fatti e talvolta strampalate. Semplice e persino banale, ma non nell'era della disintermediazione, nella quale tutti si sentono autorizzati a dire la propria, anche sulla medicina. Il suo stile caustico contribuisce a renderlo popolarissimo e a spingere Renzi a cercare di coinvolgerlo in politica, opzione che Burioni decide di non cogliere. Poi, appunto, arriva la pandemia e tutto viene rimescolato: anche l'autorevolezza della scienza prende dei gran schiaffoni da un virus del tutto nuovo e imprevedibile. Le gerarchie prestabilite vengono rimesse in discussioni e Burioni passa da cantante solista a voce in mezzo al coro. Non a caso, il suo progetto editoriale non fa breccia quanto ci si sarebbe potuto attendere. Ci pensa Fabio Fazio a rimetterlo sul piedistallo, facendone l'esperto di “Che tempo che fa”.

Fazio Burioni
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ilaria Capua
La sua storia è la prova di come il tempo possa davvero essere galantuomo. Eletta in Parlamento nel 2013 con Scelta Civica, dovette dimettersi nel 2016 in quanto accusata di reati gravi, tra cui “traffico illecito di virus e pandemia”. Assolta perchè il fatto non sussisteva, nel 2020 è diventata un punto di riferimento proprio per la comprensione della pandemia, sulla scia di un curriculum scientifico che la vede tra le massime esperte nel campo della lotta ai virus e in particolare dell'aviaria, della quale ha pubblicato la sequenza.Cugina dell'ex Miss Italia Roberta Capua, è sposata con Richard John William Currie, ex dirigente di una società attiva nella produzione di vaccini veterinari. Insegna all'Università della Florida.

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