Attualità
Tele-Covid: ecco chi sono i protagonisti della pandemia sui mass-media
Dalla A di Agnoletto alla Z di Zangrillo: una sfilata di virologi, giornalisti e politici che durante la crisi sanitaria sono diventati volti familiari
Nino Cartabellotta
E' presidente della Fondazione GIMBE (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze), che dal 1996 promuove l’integrazione delle migliori evidenze scientifiche in tutte le decisioni politiche, manageriali, professionali che riguardano la salute delle persone. Pioniere italiano dell’Evidence-based Practice (EBP), con i suoi rapporti sull'andamento della pandemia in Italia ha fornito una base fondamentale sia per le valutazioni della politica che per formare l'opinione dei cittadini.
Andrea Crisanti
“Eh... 'sti ragazzini bisognava pure mannarli a scòla”, disse lo scorso settembre a La7, con una frase particolarmente rivelatrice della sua prudenza, per la quale la fine della DAD era da spiegarsi più con una scelta politica che per effettive premesse cliniche. La parlata romanesca gli è rimasta intatta, anche se da tempo vive a Londra con la moglie Nicoletta e il figlio, che studia a Cambridge. Per lavoro fa base all'Università di Padova, dove dirige il reparto di microbiologia. Il suo apporto è stato fondamentale per organizzare l'efficace risposta del Veneto alla prima ondata di Covid. Nella seconda le cose sono andate diversamente, anche perché il rapporto tra Crisanti e il presidente Zaia si è incrinato. Sul versante del centrosinistra gode invece di molte simpatie e si era fatto il suo nome per un possibile incarico di Governo. La già citata prudenza gli è costata varie critiche e i suoi detrattori gli danno addirittura del menagramo (cosa sulla quale Crozza ha scherzato da par suo) ma la più grossa mancanza di rispetto è di chi lo chiama sprezzantemente “esperto di zanzare”, visti i suoi studi sul ruolo degli insetti nelle epidemie.
Francesco Paolo Figliuolo
“Generale, dietro la collina ci sta la notte, crucca ed assassina”, recita una famosa canzone di De Gregori. Per il Generale Figliuolo, invece, la collina da superare era lo stallo della campagna vaccinale. Lo scorso 1 marzo Draghi ha scelto di affidare a lui il ruolo di Commissario Straordinario che in precedenza era di Arcuri, in quanto Figliuolo aveva un know-how dimostrato nei panni di Commissario Logistico dell'Esercito, incarico ricoperto a partire dal 2018. Infatti, sotto la sua gestione per la prima volta il 28 aprile si è raggiunto un picco di 508.158 somministrazioni in un solo giorno. Nato a Potenza nel 1961, vive a Torino con la moglie Enza e i due figli Salvatore Francesco e Federico. E' appassionato di lettura e di sport, in particolare di sci alpino, del quale è istruttore. Ama anche farsi vedere in pubblico con la divisa, con tanto di mostrine: per questo motivo è stato criticato dalla scrittrice Michela Murgia, ma per la maggior parte dei cittadini conta soprattutto il fatto che ora i vaccini ci siano e vengano inoculati.
Massimo Galli
La pandemia ha reso il suo volto familiare, sia per il suo aspetto da simpatico zio saggio, sia per la frequenza delle sue apparizioni televisivi (lui stesso a un certo punto ha sentito il bisogno di un break). Settant'anni, primario di infettivologia all'ospedale Sacco di Milano, ha alle spalle una solida esperienza nella battaglia contro l'AIDS, ma anche un passato da sessantottino che lo rende inviso a chi ha un orientamento politico differente. Si potrebbe descriverlo come l'alter-ego di Bassetti, verso il quale nutre una evidente antipatia, peraltro pienamente ricambiata. È decisamente più vicino a Crisanti, anche nel frenare gli entusiasmi di chi voleva “riaprire tutto” al primo calare dei contagi.
Barbara Galavotti
Torinese classe '68, è una biologa che da anni si dedica a una costante opera di divulgazione in ambito medico sui principali media italiani. Tuttavia, è solo durante la pandemia che è diventata popolare a livello nazionale. Le sue comparsate a “Di Martedì” colpiscono anche per il senso di serenità che infonde (un po' per il suo bel sorriso, un po' grazie all'illuminazione che le conferisce un alone mistico), in un panorama di comunicazione decisamente ansiogeno.
Maria Rita Gismondo
Catanese classe '54, è la stimata direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. Autrice di “Ombre allo specchio. Bioterrorismo, infodemia e il futuro dopo la crisi" (La nave di Teseo), ha spesso fornito punti di vista disallineati sul dramma del Covid-19, senza paura di attirarsi critiche talvolta anche pretestuose: “Finché il nostro contributo è utile alle persone ben venga, ma quando sono i personaggi e non gli scienziati a prendere il sopravvento e finiscono a fare notizia le liti tra virologi allora c'è qualcosa che non va”.