Affari di Genio

Come imparare (e trasmettere) la preziosa passione per la lettura

Massimo De Donno

Ipse dixit. Hermione Granger e la formula magica per amare la lettura

Sei appassionato di Harry Potter o hai dei figli che lo sono?

Allora conoscerai la frase di Hermione Granger: “Quando sei in dubbio, vai in biblioteca.”

Non ti sto incoraggiando a diventare una Wikipedia ambulante come lei, tranquillo.

Mi interessa però condividere con te alcune considerazioni che ho fatto pensando a questa frase. 

Hermione ha 11 anni quando la formula: evidentemente la fiducia che ripone nella lettura, come fonte di risposte sulla vita a 360 gradi, deve essersi formata ben prima. 

Come può succedere questo, nella realtà?

Per mia esperienza non è tanto avere dei genitori “cervelloni” a fare differenza.

La vera differenza è il fatto di avere qualcuno nella vita del bambino/ragazzo (genitori e insegnanti) che ne alimenti la naturale curiosità e insegni loro a cercare da soli le risposte.  

Sentiamo spesso dire che “un bambino che legge sarà un adulto che pensa”.

Credo che tu, come me, voglia questo per i tuoi figli.

Leggere fin da piccoli è importante e questa non è di certo una rivelazione. Da padre di due splendide bimbe, mi chiedo ogni giorno come trasmettere loro il piacere di imparare, o meglio, dato che ce l’hanno già spontaneamente, come aiutarle ad alimentarlo con la lettura, così che le accompagni per tutta la vita? 

I genitori di Hermione devono aver iniziato molto presto con lei, ma posso dirti che non è mai troppo tardi: i corsisti di “Genio in 21 Giorni” di solito sono liceali, universitari e adulti ma anche i loro occhi si illuminano quando riscoprono il piacere di imparare leggendo.

Cosa possiamo fare, allora, da genitori, sin da subito?

Prima di tutto, dobbiamo capire che tipo di lettori siamo noi.

Sembra banale, forse, ma sappiamo bene che i nostri figli imitano ciò che facciamo, non ciò che diciamo.

Se io incoraggiassi spesso e volentieri le mie bambine a leggere, ma non mi vedessero mai con un libro in mano, cosa penserebbero? Che amare la lettura forse non è così importante… 

Così ho pensato di proporti alcune domande di un test interessante che ho trovato in un bel libro (*1) sui bambini (ma vale anche per i più grandi) e la lettura: 

 

1. Tuo figlio deve leggere un libro per la scuola: passano i giorni e tu vedi il volume che giace intonso sulla scrivania:

a. Prendi in mano la situazione e gli fai una bella lavata di capo, punendo la sua pigrizia.

b. Ti dici che i compiti sono affar suo. Se non leggerà il libro, prenderà un brutto voto e poi dovrà rimediare.

c. Pensi: per forza, quel libro è una noia mortale!

d. Ne parli con lui con serenità, proponendogli di pianificare insieme un percorso di lettura, fino alla scadenza fissata.

 

2. Passi a piedi, in pausa pranzo, in una via della città che non percorri da un po’ e noti che è stata appena aperta una libreria:

a. Entri per valutare le potenzialità del negozio, che sembra interessante.

b. Verosimilmente ci entrerai solo il 23 dicembre, in ansia da regali.

c. Ti compiaci di questa nuova opportunità; se ti servirà una libreria, saprai dove trovarla.

d. Non vedi l’ora di portarci tua moglie/marito e tua figlia/figlio.

 

3. Hanno assegnato a tuo figlio un libro che hai dovuto leggere anche tu senza mai finirlo, e che ancora oggi detesti:

a. Compatisci tuo figlio, esternando la tua delusione per questa assegnazione e racconti che è toccato anche a te.

b. Prendi in mano il testo, ti sforzi di leggerlo ora, per aiutare tuo figlio.

c. Eviti di accennare all’odio verso quel libro, perché a tuo figlio potrebbe piacere.

d. Non te ne occupi: a scuola si ripetono sempre le stesse cose, ora tocca a lui, se ne farà una ragione.

 

4. Durante un colloquio con un insegnante, vi viene detto che vostro figlio pare disinteressato alla lettura. Voi rispondete:

a. «Questo lo vedo anche io, ma lei non fa niente?»

b. «Chi ama leggere, alla sua età?»

c. «Cosa possiamo fare, prof?»

d. «Dipende forse dai libri che assegnate; posso proporre io un’alternativa?»

 

5. Vostro figlio non ha con i libri il rapporto che vorreste: se è piccolo, si limita a lanciarli o ignorarli, se è un po’ più grande, fa tutto tranne che leggere in pace. Vi dite:

a. In casa leggiamo tutti, leggerà anche lui, questa è solo una fase.

b. La maestra non propone nulla di interessante, così non ce la faremo mai.

c. Mi metto di impegno e affronto il problema, cercando di capire che cosa posso fare io come genitore per insegnargli a leggere, con naturalezza, nel giro di qualche tempo.

d. È sempre colpa di mia suocera; ma che libri regala? E poi perché sempre libri, basta!

 

Credo di sapere come risponderebbero a queste domande (*2) i genitori di Hermione… Adesso sta a te!

Nel prossimo articolo, vedremo alcuni “barbatrucchi” che possiamo usare per appassionarci noi stessi alla lettura e per contagiare i nostri pargoli… Stay tuned! 

 

Massimo De Donno 
Ideatore del Metodo Genio in 21 Giorni

 

NOTE: 
(*1)  Marcello Bramati, Lorenzo Sanna, “Leggere per piacere. Come far crescere l’amore per i libri nei bambini dai 5 agli 11 anni.”, Milano 2017.
(*2) Per sapere che profilo corrisponde a ciascuna combinazione di risposte, credo tu sappia dove guardare: “Quando sei in dubbio, vai in biblioteca (o in libreria…).”