Loggia Ungheria: il maxi procedimento passa da Milano a Brescia
Il maxi procedimento legato ai controversi verbali sulla presunta "Loggia Ungheria", che vede imputato l'ex avvocato esterno dell'Eni Piero Amara, passerà dalla competenza del tribunale di Milano a quello di Brescia. Questa decisione è stata presa dalla decima sezione penale di Milano, presieduta dal giudice Antonella Bertoja, che ha accolto la richiesta della difesa di Amara. Il caso coinvolge una quarantina di parti civili, tra cui figure di spicco come l'ex ministra Paola Severino e gli ex vicepresidenti del CSM Giovanni Legnini e Michele Vietti. In totale, sono oltre 65 le persone menzionate nei verbali di Amara, comprese figure istituzionali e imprenditoriali. La decisione di trasferire il procedimento a Brescia è strettamente legata a un altro caso, in cui Amara è accusato di presunta calunnia ai danni del magistrato milanese Claudio Galoppi, ex membro del CSM.
Nuovo punto di partenza a Brescia
Il procedimento milanese, che aveva ripreso slancio solo lo scorso luglio dopo una lunga pausa, vedrà ora una nuova fase a Brescia, dove si ricomincerà con la richiesta di processo e l'udienza preliminare. Nel frattempo, a Milano rimane attivo un altro processo contro Amara e l'ex manager di Eni Vincenzo Armanna, legato a una presunta rivelazione di quei verbali, così come un'ulteriore indagine sul cosiddetto "falso complotto Eni".