Spettacoli
Ascolti tv, Rete 4 vola. Il direttore Lombardi: "Ricostruita una Rete. La7? Battuta in prime time e.."
Di Giordano Brega
La sfida negli ascolti tv sulle news è stata vinta da Rete4. A spiegarlo ai microfoni di Affaritaliani.it è Sebastiano Lombardi. “Non era solo una sfida sulle news, era la ricostruzione di una Rete e ha funzionato. Ce l’abbiamo fatta, abbiamo superato ogni aspettativa di ascolto", sottolinea il direttore del canale di Mediaset.
I numeri di Rete4?
"Abbiamo guadagnato il 30% di ascolto sugli individui. Siamo passati dal mondo del 4% a quello del 5% entrando in un ristrettissimo club di editori televisivi che sono tutti in 0,8 punti di share. Dietro a Rai1 e Canale 5 ci stanno Rai3, Italia 1, Rai2 e Rete 4. Questo era il nostro obiettivo primario”
“Però era un obiettivo che avevamo disegnato con la volontà di non perdere il pubblico tradizionale al quale ci eravamo legati – aggiunge il direttore di Rete 4 Sebastiano Lombardi – che era un pubblico abituato ad essere ingaggiato in un modo anche molto forte, con opinioni molto segnate, decise. A partire da Forum a finire con le produzioni di prima serata. E volevamo che questa cosa ci consegnasse un pubblico nuovo se possibile. Quel pubblico che faceva finta di non sapere che Rete 4 c’era e stava al tasto numero 4 del telecomando".
Missione compiuta...
"Missione compiuta due volte, perché siamo entrati nel campo del 5% dal quale La7 è fuori in prima serata. Abbiamo battuto La7 nel prime time e nelle 24 ore. E abbiamo guadagnato il 50% sul pubblico dei laureati, tradizionalmente un pubblico che per una televisione ‘popolare’ come Rete 4 non era il destinatario naturale”
PIERO CHIAMBRETTI E IL DIRETTORE DI RETE 4, SEBASTIANO LOMBARDI
Il prossimo obiettivo della sue Rete negli ascolti tv?
“Mantenere il risultato raggiunto. Lo sapete benissimo, riguarda la vita affettiva come quella professionale: il momento in cui tu sei arrivato a quello che tu ritenevi essere il tuo obiettivo hai solo posto un punto di partenza. Perché gli altri si muovono, sono bravi e capacissimi. Hanno risorse e idee. E tu devi averne una in più”
Palombelli da una parte, Mario Giordano dall’altra: è l’esempio di fare informazione a volte differente nell’impostazione e anche nell’indirizzo politico
“Sono d’accordo. Il tema non è l’indirizzo di politico, ma di maturità come editore. Ossia, un editore che si permette un approccio baricentrico come quello della Palombelli e un approccio così forte come quello di Giordano è un editore pienamente maturo, consapevole dei propri mezzi che non ha bisogno di prendere parti, ma che accoglie al proprio interno le voci più diverse, proprio perché sa che da quel confronto di voci si genera l’interesse del pubblico”