Coronavirus
Casi Covid, Sileri come Bassetti: "E' ora di cambiare il modo di contarli"
Il viceministro alla Salute è d'accordo sulla variazione della raccolta e della comunicazione dei dati, ma avvisa: "L'endemia? Non ci siamo ancora"
Ecco perché i numeri dei contagi e dei decessi fanno discutere
È giusto cambiare i parametri per conteggiare e comunicare i casi Covid? Oppure è solo un modo per modificare i dati a proprio piacimento, evitando zone rosse e altre restrizioni che non piacciono al settore dell’economia? La proposta di Matteo Bassetti continua a far discutere. Dopo il medico igienista Edgardo Valerio, piuttosto critico su alcuni aspetti, il dibattito si arricchisce del contributo del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri.
Covid, verso lo stop dei bollettini quotidiani?
Sulla proposta di eliminare il bollettino quotidiano, Sileri ha detto a Radio Cusano Campus: “L’aspetto del bollettino quotidiano lo abbiamo toccato già ad aprile del 2020. Io sono per la trasparenza dei dati e ho fame di dati, perché più dati hai più è facile spiegare le misure che prendi. Il punto è quello che comunichi alla popolazione: oggi devo comunicare i positivi o i ricoveri? Quei positivi prevalentemente hanno un piccolo raffreddore, alcuni sono andati in ospedale. Dire quanti sono i ricoveri e specificare se sono Omicron o Delta, se sono vaccinati o non vaccinati, se hanno altre patologie o no, questo aiuta la
L'INTERVISTA A EDGARDO VALERIO
Quanti sono i casi Covid? "Bassetti sbaglia sul conteggio dei positivi" |
popolazione a capire meglio la situazione e a capire che il vaccino serve ed è efficace”. “Se invece i dati vengono buttati lì così, senza spiegare che la maggior parte dei positivi non ha sintomi, offri anche il fianco ai complottisti stile Napalm51 di Crozza che vanno sui social o in tv a dire la cazzata di turno che crea scompiglio in quei milioni di italiani che ancora non si sono avvicinati alla vaccinazione per vari motivi. Dare i dati in forma più fruibile, più semplice e spiegarli meglio sicuramente avvicina alla vaccinazione. Ad esempio dei positivi andrebbe dato il trend settimanale, quindi ciò che dice Bassetti è corretto. Quotidianamente bisogna dare il numero dei ricoveri, spiegandolo”.
"Sanchez sbaglia: non si può ancora parlare di endemia"
In merito alla proposta della Spagna, che vuole declassare il Covid da pandemia a endemia, Sileri ha aggiunto: “E’ un’opzione che non potrà non essere valutata. Forse ce lo consentirà questa variante Omicron, che è verosimilmente meno aggressiva della Delta, ma in una popolazione vaccinata. Questo potrebbe significare convivere con un virus meno cattivo, che determinerà un certo numero di ricoveri e di decessi annui, ma più contenuto rispetto a quelli che abbiamo visto fino ad oggi quindi con un impatto molto più facilmente gestibile e prevenibile”.
"Richiami ogni quattro mesi? Potrebbero non sevire più, lo dirà la scienza"
Inoltre, Sileri ha commentato così la posizione dell’Ema, secondo la quale non si può proseguire con continui richiami dopo quattro mesi. “La scienza ci indicherà cosa fare. E’ chiaro che se fai un richiamo quando hai ancora l’immunità del richiamo precedente, il nuovo richiamo non serve. Si è visto che dopo 5-6 mesi l’immunità va scemando e per questo la scienza ci ha detto che serviva un richiamo. Bisogna però anche valutare quanto circola il virus, che tipo di variante è predominante. Se dovremo fare il vaccino ogni anno prima della stagione invernale come accade per l’influenza, la scienza ci darà la tempistica. Se c’è un calo di anticorpi significativo, vuol dire che il richiamo si deve fare. Dunque bisogna valutare tempistica, quanto circola il virus e quale dose fare, ad esempio è possibile che in futuro la dose di richiamo possa essere inferiore rispetto a quella che abbiamo fatto fino ad oggi. Sono tutte indicazioni che ci darà la scienza. Se poi dovesse diventare un semplice raffreddore, e non parlo della Omicron, non servirà più neanche fare il richiamo”.