Coronavirus

Codacons, con nuove misure del Dpcm impatto economico di 6,8 miliardi di euro

L'impatto maggiore sul settore dello sport. Ed è proprio per questo settore che il Codacons chiede al governo rimborsi in denaro per gli abbonati

L’impatto complessivo delle nuove misure contenute nell’ultimo Dpcm varato dal Governo raggiungerà quota 6,8 miliardi di euro. La stima arriva dal Codacons, che ha analizzato le ripercussioni dei nuovi limiti e divieti sui comparti interessati dal decreto e sui consumi delle famiglie nei vari settori. La perdita più consistente interesserà il settore dello sport, in considerazione della chiusura totale decisa per palestre e piscine e della ricaduta diretta e indiretta sui comparti wellness e fitness: il danno è stimabile in circa 3 miliardi di euro per un settore che interessa 20 milioni di italiani e coinvolge circa 25mila aziende sul territorio.
I pubblici esercizi, che contano in Italia 340mila attività, secondo il Codacons, subiranno un danno legato ai nuovi limiti e agli orari di chiusura stimato in 2,7 miliardi di euro. Da bar e ristoranti a servizio ridotto ci saranno ricadute anche per l’intero comparto agroalimentare italiano (che vanta 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole) per circa 1 miliardo di euro. Ipotizzando la chiusura per un solo mese di teatri e cinema, la perdita per il settore degli spettacoli sfiorerà quota 90 milioni di euro totali. Le nuove disposizioni varate dal Governo, nel loro periodo di validità fino al 24 novembre, avranno effetti sulla spesa delle famiglie determinando una possibile ulteriore riduzione dei consumi per circa 5,5 miliardi di euro, corrispondente ad una minore spesa di circa -210 euro a famiglia.
“Capiamo la necessità di adottare provvedimenti in grado di limitare la diffusione del Covid nel nostro paese - commenta il presidente Carlo Rienzi - ma se il governo si fosse mosso per tempo, studiando in anticipo piani di intervento mirati legati all’andamento dei contagi, questo ennesimo colpo all’economia da 6,8 miliardi di euro si sarebbe potuto evitare”.

Il Codacons, in una nota, chiede rimborsi in denaro degli abbonamenti a palestre, piscine e centri sportivi chiusi per effetto del nuovo Dpcm varato dal governo. Nella nota si precisa che il Codacons è "pronto a iniziative legali a tutela degli utenti italiani". "Ancora una volta - spiega il presidente Carlo Rienzi - si ripropone il problema dei rimborsi spettanti a chi ha pagato servizi come palestre e piscine di cui ora non potrà usufruire a causa delle chiusure decise dall'esecutivo. Con i decreti relativi al precedente lockdown il 
governo ha pensato bene di calpestare i diritti di milioni di consumatori riconoscendo loro solo il voucher, scatenando problemi e contenziosi a non finire tra cittadini e società che gestiscono i centri sportivi".

"Stavolta il governo dovrà prevedere espressamente rimborsi in denaro per abbonamenti a palestre e piscine, proporzionali al periodo di chiusura degli impianti - prosegue Rienzi - e in caso contrario scatterà una denuncia del Codacons in Procura contro il Governo e contro il Premier Conte per il reato di truffa".

"In Italia il costo medio di un abbonamento annuale in palestra è paria 450 euro - ricorda il Codacons - mentre i corsi di nuoto costano mediamente 650 euro all'anno. Pertanto ogni abbonato alle palestre ha diritto in media a 37,5 euro di rimborso e 54 euro circa per le piscine".