Coronavirus
Coronavirus, Conte: "Non ne usciamo da soli. Serve risposta coordinata in Ue"
Conte illustra le ragioni della "stretta", contenute nell'ultimo Dpcm. "I governi hanno meriti e demeriti, ma non siamo gli unici in difficoltà"
Coronavirus, Conte: "Serve unità e una risposta globale"
Il momento in cui l'Aula della Camera applaude in maniera convinta è quando Conte cita il presidente della Repubblica Mattarella e la necessità della coesione. "E' il momento di stare uniti", dice il presidente del Consiglio nell'informativa urgente sul Dpcm varato il 24 ottobre. I governi hanno "meriti e demeriti", premette, "ma anche Francia e Germania hanno ammesso le difficoltà" e hanno varato misure restrittive, "il virus ci costringe a fare un passo indietro". Il premier disegna il quadro della situazione, la pressione sul servizio sanitario, spiega che la necessità di chiudere quelle attività non è legata al fatto che non vengono considerate essenziali ma per ridurre le occasioni di contati sociali e "raffreddare la curva" e anche perche' "risulta ormai difficoltoso, per gli operatori, tracciare in modo completo le catene di trasmissione". Bar, ristoranti, piscine non hanno quindi colpe, la serrata non e' stata causata dal mancato rispetto delle regole, "noi siamo sensibili alle manifestazioni dei cittadini e delle categorie". Il fatto e' che occorreva agire subito: "La diffusione subdola e repentina" del virus e' "una seconda sfida, non meno minacciosa della prima". In questo momento di "grande incertezza e insicurezza" il governo "ce la mettera' tutta per mettere in sicurezza il Paese".
Conte ricorda che "le misure adottate si pongono in continuita' sul piano di metodo e di merito" rispetto al passato, "non abbiamo mai sottovalutato la pandemia. Non abbiamo mai affermato di essere fuori dal pericolo". Ora, d'intesa con gli scienziati, si e' compiuto "un passo piu' deciso" ma "non abbiamo agito secondo criteri arbitrari o gerarchiche", dice Conte. Si tratta di scelte, come quella sulla didattica a distanza nelle scuole e della chiusura dei cinema e teatri che "ci sono costate molto". Il premier si appella al Parlamento e considera positive le posizioni di alcune forze politiche come FI che hanno teso la mano. "Voglio ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto i nostri sforzi e tutti coloro che, pur nella legittima dialettica politica che caratterizza e deve caratterizzare una moderna democrazia, offrono e vogliono - sottolinea - continuare a offrire un contributo costruttivo a questi nostri sforzi protesi al bene e all'interesse del Paese". La battaglia contro il coronavirus non va combattuta solo all'interno dei confini nazionali. Serve una risposta coordinata dell'Europa, dice il presidente del Consiglio, e' necessaria "una risposta globale perche' nessuno Stato si salva da solo". E serve "far partire al piu' presto" i fondi del 'Recovery fund', si tratta di "un obbligo morale verso i cittadini". Infine la citazione di Einstein: "Siamo qui non per noi, ma per gli altri uomini'. Anzitutto per coloro dal cui sorriso e dal cui benessere dipende la nostra felicita', ma anche per quella moltitudine di sconosciuti alla cui sorte ci incatena un vincolo di simpatia".