Coronavirus

Gismondo: “Attenzione sì allarme no. I morti solo per Covid sono pochi"

di Gabriele Penna

Intervista a Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di micro biologia clinica, virologia e diagnostica delle bio emergenze dell’ospedale Sacco (Milano)

Come giudica le nuove misure del governo per il contenimento del Covid-19?

“I decreti non hanno solo uno scopo infettivologico ma guardano anche alla scena politica ed economica come è giusto che sia. Posso parlare solo dell’aspetto scientifico-virologico che vedo andare incontro alla necessità di contenere i contagi. Personalmente, piuttosto di dare tante misure cercherei di responsabilizzare la popolazione e creerei molta più attenzione sulle fasce deboli. La situazione è da tenere sotto controllo con grande cura”.

La preoccupa questo aumento esponenziale dei casi?

“Mi cancella l’ottimismo che avevo qualche settimana fa perché i dati in aumento non ci fanno stare tranquilli. In questo momento la situazione è sotto controllo. Ma l’aumento dei casi implica una attenzione particolare per limitare e contenere i contagi affinché non si traducano in ricoveri in terapia intensiva”.

MEDICI A CONFRONTO, IL DIBATTITO SU AFFARITALIANI.IT

L'intervista di Affari a Maria Rita Gismondo apre il dibattito nella comunità scientifica: quanto è allarmante l'attuale situazione dei contagi in Italia?

Il medico Lucia Argentiero: "Pandemia? Se siamo in guerra dobbiamo combattere col cannone".

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Comorbilità/Comorbidità

La presenza contemporanea nello stesso soggetto di due o più malattie.

Fonte: Treccani

Un dato è molto diverso rispetto a marzo-aprile scorso: il numero dei morti…

“Certo, sia il numero dei morti che il numero dei ricoveri in terapia intensiva. La prima parte di questa pandemia è stata più aggressiva ma non perché il virus fosse diverso ma perché eravamo diversi noi. Avevamo meno posti letto e conoscevamo meno la patologia, oggi i malati vengono curati. È  una fase completamente cambiata per questo non c’è da stare in allarme ma occorre avere attenzione”.

Le persone che muoiono oggi, come nella prima fase, sono persone che presentano più patologie insieme?

“Abbiamo appena fatto una riunione con altri clinici dell’ospedale. La tipologia è uguale: ci sono decessi dovuti soprattutto a pazienti molto complessi di partenza. Persone con comorbilità importanti, anche se non dobbiamo escludere una percentuale molto bassa, così come a marzo e aprile, di casi che non presentano altre patologie e si tratta  di Covid puro. Ma sono casi eccezionali. I morti solo per Covid-19 sono, come sempre, la percentuale minore. Tutti gli altri sono persone già ampiamente compromesse con altre  comorbilità”.

Se si passeggia da soli per strada la mascherina va messa?

“Se si passeggia di notte e non c’è nessuno è inutile. Il criterio di valutazione non è dove ci si trova. Laddove ho un contatto al di sotto dei 2 metri con un altro individuo, la mascherina va messa”.