Coronavirus

Coronavirus, "Pandemia? Se siamo in guerra dobbiamo combattere col cannone"

L'intervista di Affari a Maria Rita Gismondo apre il dibattito nella comunità scientifica: quanto è allarmante l'attuale situazione dei contagi in Italia?

La lettera di Lucia Argentiero al direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino

Carissimo Direttore, 
penso che alla base del problema Coronavirus ci siamo noi medici e poi ci sono i mass media. Purtroppo fra i medici continuano ad esserci ancora delle visioni completamente divergenti. Così anche oggi la Dr.ssa Gismondo, direttrice del laboratorio del Sacco (non è un clinico, non vede pazienti), dice di non dover creare allarmismi, invece il Dr. Emanuele Catena, direttore della terapia intensiva del Sacco (clinico che vede pazienti e non provette) oggi stesso esordisce con un articolo che incute, almeno a me personalmente, molto timore!

Da clinico medico faccio fatica anch'io a divincolarmi in tutte queste opinioni differenti, cerco di leggere la letteratura per essere più imparziale possibile: alla luce di questi e solo questi elementi però sono molto preoccupata e chiederei al governo misure ancora più stringenti: obbligherei alla didattica a distanza permettendo un controllo maggiore delle famiglie e chiuderei tutte quelle che vengono definite attività non essenziali!! Penso che siamo ad un bivio: salvare vite, che possono ovviamente essere anche le nostre, oppure affrontare il problema come merita che sia affrontato!

Cerchiamo di capire l'entità del problema: da diversi ospedali iniziano ad arrivare richieste di aiuto come da collasso del SSN. Se siamo in guerra, bisogna comportarsi di conseguenza: se fossimo a rischio di essere sparati da un cannone di sicuro saremmo barricati in casa! Allora in tal caso sarebbe necessario trasmettere, anche se è difficile, univoche e coerenti informazioni ai cittadini! Un caro saluto e un forte abbraccio.

Lucia Argentiero


La replica del direttore Angelo Maria Perrino

Grazie Lucia per il tuo intervento, lucido, competente e appassionato. So che sei un eccellente medico specialista, una brava madre e una cara amica. Se mi autorizzi pubblico anche su Affaritaliani il tuo intervento che merita di essere conosciuto accanto a quello della mia amica Maria Rita, anche lei persona di grandissime qualità professionali e umane, convinto che dal libero e qualificato confronto nasca la crescita della conoscenza.