Coronavirus

Covid, ecco perchè convivere con il virus non è ancora la "nuova normalità"

Di Massimo Puricelli

Milioni di famiglie e fragili chiedono di riavere una "vita normale", ma i fondi per la ricerca di vaccini e farmaci antivirali scarseggiano

Certamente con l'arrivo dei vaccini la situazione epidemiologica e la gravità del patogeno è diminuita, ma per i fragili, gli anziani e i loro conviventi la pericolosità del Sars CoV2 rimana sempre alta. Del resto i vaccini non proteggono pienamente dal contagio, ma solo contro il decorso grave della malattia e dal decesso ( e non per tutti, perchè la risposta immunologica è differente in ciascuno di noi e ci sono persone che non rispondo al vaccino, i cosiddetti no-responder)

Aggiungiamo che la protezione dalla malattia grave, diminuisce dopo 3/4 mesi dall'inoculazione. Evidenze scientifiche suffragate dai dati settimanali del il report dell'Istituto Superiore di Sanità. Anche nell'ultima settimana sono stati conteggiati 299 decessi legati al Covid. Esulando dall'annoso e stucchevole dibattito di morti "per covid e con covid", le statistiche ci raccontano che anche nel 2022 è stata riscontrata una mortalità maggiore rispetto al periodo pre-pandemico ammontante ad oltre 40 mila decessi. Le cause, in buona parte il covid.