Coronavirus

Covid, Germania in lockdown: prevale la linea dura ma è giallo sulla durata

“Nelle prossime settimane è necessario mantenere le limitazioni dei contatti sociali”: è quanto si legge nella bozza del documento che il governo tedesco ha inviato ai Laender in vista del vertice di domani sulle misure anti-Covid che sarà presieduto da Angela Merkel.       

In sostanza, stando alle anticipazioni della bozza diffuse da alcuni media – tra cui la Bild e lo Spiegel – si profila il mantenimento della linea dura almeno fino a marzo in quanto a lockdown in Germania: ma se appare certa la proroga delle misure, sottolineano diversi media, è giallo su quale possa essere il termine finale.      Sono le varianti del coronavirus a preoccupare la cancelliera, la quale potrebbe però dover trattare con durezza con i governatori, molti dei quali premono per maggiori allentamenti. 

Tra le misure previste nel documento, il mantenimento di incontri all’interno di un nucleo familiare con una sola altra persona, mentre negli spazi chiusi rimarrà l’obbligo delle mascherine, sia chirurgiche che Ffp2. Per bloccare la diffusione delle versioni ‘mutanti’ del virus, si chiede inoltre che vengano adattati le attuali regole igieniche e di distanze “a tutte le strutture” pubbliche.                

Diversi Laender, tra cui la Bassa Sassonia e lo Schleswig Holstein, hanno presentato dei progetti che prevedono il doppio binario di allentamenti e restrizioni a seconda dell’evoluzione dei contagi. Il punto è che diversi governatori chiedono al governo federale un analogo piano nazionale. Questo potrebbe vedere la luce solo al successivo vertice tra Merkel e i Laender, a fine febbraio. Per quanto riguarda scuole e asili, la loro riapertura è indicata come “priorità”, che dovrà avvenire attraverso “passi progressivi”. Inoltre sarà moltiplicato il numero dei tamponi rapidi allo scopo “di rendere sicuro l’insegnamento e di minimizzare i rischi d’infezione”.   Per quanto riguarda il capitolo immunizzazioni, si tiene ferma la promessa fatta nei giorni scorsi da Merkel “che al più tardi entro la fine dell’estate” sia possibile presentare un’offerta di vaccinazioni “a tutte le cittadine e a tutti i cittadini” della Germania.      

Pur parlando di una “prospettiva per la normalizzazione della nostra vita quotidiana e per il ritorno alla vita senza restrizioni”, nella bozza una “strategia delle riaperture” è indicata solo come orizzonte generale: priva però, sottolinea lo Spiegel, di “passi concreti e scadenze”.        

La cancelliera non sembra intenzionata a cedere sulla linea dura. “E’ decisivo per abbattere con tutta la forza il numero dei contagi utilizzare il tempo in cui la variante britannica del virus ancora non ha avuto la meglio”, ha detto Merkel durante una riunione del gruppo parlamentare Cdu/Csu, stando a quanto riferiscono alcuni partecipanti in base alle anticipazioni di vari media. Marzo è l’orizzonte minimo: “So che questo è difficile in particolare per i genitori e tutte le altre persone colpite”, avrebbe aggiunto la cancelliera, “ma dopo sarà possibile allentare con la coscienza più serena”. Il punto, insiste, è che “sappiamo con quanta rapidità possono crescere i contagi, ma che ci vuole molto tempo prima che i casi tornino a diminuire”.       

Ma è proprio sulla data di fine lockdown che si profilano i maggiori contrasti al vertice di domani. Tanto che, a quanto afferma la Bild, è proprio questo passaggio che sarebbe stato cancellato nella presente versione della bozza rispetto a quelle circolate: al Punto 6 si poteva leggere, afferma il tabloid, che “i Laender adegueranno i loro regolamenti regionali per una proroga all’XXX marzo”, con riferimenti alle prime riaperture nel campo dell’istruzione e le conseguenti misure igieniche. A Berlino si prevede tempesta all’imminente vertice. E una data di fine lockdown per la Germania ancora non c’è.