Coronavirus

Covid, le scuse non richieste di Burioni su dati falsi e vaccini

L'opinione di Alfredo Tocchi

Oggi le miocarditi e le pericarditi sono aumentate tra i minori vaccinati in maniera esponenziale. Le morti improvvise sono all’ordine del giorno

Affinché la FDA e l’EMA rilascino un’autorizzazione all’uso di emergenza o un’autorizzazione condizionata, non deve esistere un'alternativa adeguata, approvata e disponibile al prodotto candidato per diagnosticare, prevenire o trattare la malattia o la condizione. Qualora dopo l’autorizzazione all’uso di emergenza si renda disponibile un’alternativa adeguata, la Commissione di farmacovigilanza appositamente costituita può revocare l’autorizzazione.

In un quadro di costante mistificazione, in cui il Sottosegretario Pierpaolo Sileri ha persino negato in televisione (in un memorabile confronto con Giovanni Frajese) che a quella data i vaccini fossero stati “autorizzati all’uso di emergenza” dalla FDA americana e sottoposti ad “autorizzazione condizionata” dall’EMA europea, il post di ieri di uno dei principali protagonisti della mistificazione è il primo segnale di speranza.

Il post, è evidente, è un tentativo di giustificazione. I latini saggiamente hanno coniato la frase excusatio non petita accusatio manifesta. In sintesi, le affermazioni (dei virologi, non di Roberto Burioni in particolare), furono false perché qualcuno aveva divulgato dati sono incompleti o addirittura falsi.

Perfetto. Sembra un’affermazione sensata. Peccato che uno scienziato (ma vale per qualunque persona di buon senso) non dovrebbe basare le proprie affermazioni su dati incompleti o addirittura falsi, proprio perché il suo compito è quello di esaminare tutti i dati disponibili, non quelli provenienti da una sola parte.

Perché io – che sono un giurista – ho scritto 14 mesi fa che vaccinare i minori era un crimine? Perché per tre mesi ho studiato tutto quello che trovavo sull’argomento. I dati erano nei report della CDC e della UK Health Security Agency, bastava alzarsi presto tutte le mattine e andare a leggerseli.