Coronavirus

Covid, milioni di morti e speculazioni: emergenza finita, ora serve giustizia

Di Redazione Cronache

Vittorio Agnoletto: "Non possiamo dimenticare i 190mila morti in Italia dovuti a errori e a gravi inadempienze"

Covid, emergenza finita: manca la giustizia

Sono state perse vite che non dovevano essere perse, promettiamo ai nostri figli e nipoti che non faremo mai più gli stessi errori”, suonano come un monito inappellabile per tutti le parole del direttore dell’OMS Ghebreyesus. “Un avvertimento particolarmente pesante proprio per il nostro Paese - ha dichiarato Vittorio Agnoletto, medico, membro del direttivo nazionale di Medicina democratica e già coordinatore della Campagna Europea "Diritto alla Cura. Nessun Profitto sulla pandemia" - 190.000 morti in Italia, di cui quasi un quarto in Lombardia, che se fosse stata una nazione sarebbe stata al 6° posto nel mondo! Tutto questo non può essere rimosso, vanno individuate le responsabilità e devono essere celebrati i processi. Non possiamo dimenticare i tanti medici e infermieri morti sul lavoro per la mancanza di dispositivi di protezione individuale, i tantissimi decessi nelle RSA che potevano essere evitati con una differente gestione, la mancata proclamazione della zona rossa nel bergamasco, la mancanza di piani pandemici, di mascherine, tamponi e reagenti; con i medici di famiglia e i servizi territoriali abbandonati a sé stessi, dopo decenni di tagli al personale e alle risorse economiche”.

La proclamazione della fine pandemia non può essere utilizzata come un escamotage per passare un colpo di spugna sulla mala gestione della tragedia immane che ha colpito il nostro Paese e per oscurare le responsabilità dei morti di troppo che si potevano evitare: è necessario individuare le cause che hanno favorito l’azione del virus per evitare che possano ripetersi; non bastano le lacrime e la condivisione, per quanto sincera, di tanti lutti e sofferenze: è doveroso chiedere e ottenere giustizia.