Coronavirus
Emergenza Covid, provvidenziale acceleratore nell’attuale processo di mutazione antropologica
Con il pretesto di arginare il contagio da covid-19, la tirannide mondialista ha colpito gli ultimi baluardi della nostra civiltà. Azzerare le eccellenze culturali e l’aderenza alle tradizioni consente infatti di sfibrare il tessuto sociale. Un intervento mirato. E propedeutico a quel “grande reset” che prelude all’instaurazione di una disperante omologazione globale. Dopo un bombardamento a tappeto, qualcosa talvolta si salva. Qui invece resterà soltanto un cumulo di macerie. A meno che gli Italiani non si ribellino.
Calpestata la Costituzione, siamo piombati in una dittatura dell’assurdo. Uno stato di soggezione, angoscia e ingiustizia imposto dai potentati finanziari internazionali, con la complicità di politici, magistratura, burocrazia, forze dell’ordine, mezzi di informazione, classe medica e scienziati al soldo delle multinazionali farmaceutiche.
Proibito l’accesso ai luoghi d’arte, ci sottraggono la linfa vitale che viene dall’orgoglio delle nostre radici, strozzano la spiritualità, l’intelletto, il sapere.
Ridotte al lumicino le opportunità di incontrarsi e intessere dialoghi, relazioni, amori; sospesa ogni forma di svago; interdetto lo sport.
Baci, carezze, strette di mano, emozioni e musica dal vivo: aboliti per legge.
L’obbligo, da mesi, di indossare mascherine, che celano volti e sorrisi, neutralizzano la mimica facciale, ostacolano l’empatia, ci ammalano di ipercapnia (presenza di anidride carbonica nel sangue, in misura superiore alla norma). E alterano, nei più piccoli, il corretto sviluppo cerebrale.
Negato, a bambini e ragazzi, il conforto di crescere con i compagni di scuola.
Tramontata la figura del collega d’ufficio, si lavora in remoto, senza diritto alla “disconnessione”: forma di dipendenza a tempo pieno, assimilabile a una moderna schiavitù.
Conferenze, lezioni, seminari e riunioni a distanza: l’asettico schermo piatto del pc ha sostituito la frizzante, poliedrica, variopinta, intensa realtà. I nemici del bello e del buono hanno perfezionato strategie raffinate, strumenti feroci, finalizzati a rafforzare il nostro isolamento coatto. Per boicottare sul nascere, e in maniera capillare, qualunque legame, confronto o progetto di rivolta.
Nei templi del commercio siamo però sollecitati a entrare, spronati a comprare tramite “cashback”. Salvo poi venire redarguiti, poiché ci siamo assembrati per le strade, e nei negozi. Qualcuno si arroga il diritto di trattarci da burattini e intanto si fa beffe di noi. Curiosi esperimenti, condotti dai signori delle banche, preludono all’eliminazione del contante, prossima frontiera del nostro destino di servi in catene.
L’uomo del XXI secolo, ipertecnologico ma sempre meno sapiens, trasformato ora in cavia. Italiani creduloni, disciplinati, obbedienti: i nostri aguzzini non avrebbero potuto sperare di meglio. Asini premiati con la carota della zona gialla e puniti con il bastone della zona rossa, condannati all’attesa messianica dei proclami di sua maestà Giuseppe, e lasciati in un’eterna incertezza, tanto da impedire qualunque pianificazione. E, davanti a un popolo che subisce senza fiatare, i despoti rincarano la dose.
I potenti della Terra, nella logica del “divide et impera”, ci hanno messi gli uni contro gli altri, alimentano la delazione, il sospetto, la psicosi collettiva, la viltà, il tradimento. E sono ricorsi all’arma più efficace di tutte: il terrore della morte.
I gendarmi planetari ci braccano come fossimo delinquenti. Nel frattempo varano decreti “svuota carceri”, con un occhio di riguardo per i boss al 41 bis, a conferma che la saldatura tra mafia e apparati governativi è ormai compiuta.
Ci hanno inflitto arresti domiciliari, sanzioni, restrizioni, coprifuoco, quarantene, TSO. E adesso hanno spinto la loro arroganza al punto da fissare il numero massimo di ospiti nelle case private.
Ci vietano inoltre di viaggiare all’estero, perché nei regimi totalitari i confini sono rigidi, la gente non può andarsene impunemente in giro di qua e di là. Occorrono controlli severi, una costante sorveglianza. E se l’autocrazia diventa globale, è evidente che ogni Stato dovrà badare ai propri cittadini, rispondere della loro condotta e riferirne ai vertici. Prima ci hanno sventolato sotto il naso il Trattato di Schengen, che garantiva la libera circolazione delle persone. Oggi ci impediscono di varcare i confini del comune di residenza.
In compenso, i porti italiani restano aperti. E gli sbarchi procedono a ritmo serrato. In base ai recenti dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, i clandestini approdati in Italia da maggio a novembre 2020 sono circa 30.000, contro gli 11.000 nel medesimo periodo del 2019. Malati non di covid, ma forse di ebola, lebbra o tubercolosi, vengono comunque ospitati e rifocillati sulle navi traghetto, a spese dei contribuenti.
L’ufficio stampa di Confcommercio ci comunica intanto che, in Italia, entro la fine del 2020, le piccole e medie imprese fallite saranno circa 11 mila. Confartigianato rende noto che, da marzo a settembre 2020, sono saltate oltre 27.000 ditte artigiane. E chissà quante altre attività dovranno presto chiudere i battenti. Nel 2020 il PIL ha subito un calo del 9.1%. Spappolata, per molti, la speranza nel futuro.
Eppure i nostri politici, al servizio di lobby e clientele elettorali, non smettono di intascare lauti stipendi.
Il fisco non arretra di un passo. I cittadini, in ossequio alle disposizioni emanate dallo Stato, hanno incassato poco o nulla, gli aiuti promessi non sono arrivati, eppure le tasse vanno versate. Nessuna comprensione né pietà, insomma, verso chi si trova in difficoltà.
Né alcuna misericordia per gli anziani. Si preferisce terrorizzarli, frustrarli, impedire loro di abbracciare i nipotini. Abrogato persino “il Natale con i tuoi”. Una ferocia inaudita. Così il Nuovo Ordine Mondiale, una volta di più, ha minato l’unità e sacralità della famiglia.
Sul fronte etico, del resto, l’Occidente è sotto attacco da oltre cinquant’anni. A tal proposito, l’antropologa Ida Magli coniò il termine “Laboratorio per la distruzione”, a indicare quella sorta di fucina per il sovvertimento dei valori, che opera su impulso di colossi multinazionali, grandi banche, Massoneria, case regnanti e Chiesa, fiancheggiati da Bilderberg, Trilateral, World Economic Forum, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale, solo per citarne alcuni. Da lì, da questo centro di ingegneria sociale, furono sfornati, promossi e finanziati movimenti, azioni, accordi che, a poco a poco, cambiarono il volto della Vecchia Europa. Sembravano ringiovanirla. In realtà ne decretavano il definitivo declino. Ci riferiamo, in particolare a: battaglie pro aborto e divorzio; derive femministe; liberazione sessuale; campagne per l’uso dei contraccettivi; impulso al mercato della pornografia; scambismo di coppia; sdoganamento della pedofilia; mito androgino; anoressia come modello estetico; santificazione dell’omosessualità; propaganda gender; rock e riti satanici; abolizione del servizio di leva; abuso di psicofarmaci; liberalizzazione di droghe; demolizione del principio di autorità; sballo, moda e frivolezza, elevati al rango di religioni; TV spazzatura, culto dell’ignoranza e conseguente disaffezione alla lettura; impoverimento della lingua, in favore di inglesismi e turpiloquio. Estirpata dunque la gramigna dell’identità etnica, il terreno era pronto per procedere alla “fase due”, che contemplava: demonizzazione dei sovranismi; soppressione dei confini; istituzione di una moneta unica; imposizione del mono-pensiero; primavere arabe e altre guerre sciagurate, che hanno provocato milioni di profughi; il business dell’immigrazione, funzionale al progetto di sostituzione etnica.
In sostanza, una marcia a tappe forzate, avviati verso il baratro. Il cancro proviene dagli Stati Uniti. La decadenza dei costumi è un germe, inoculato giorno dopo giorno nel sangue dei nostri popoli. Tante picconate inferte con cura, una dopo l’altra, a destabilizzare una comunità in origine sana e coesa. E, con lo stratagemma di questa emergenza sanitaria fasulla, i poteri forti hanno polverizzato in un battibaleno quel poco che ancora aveva resistito.
Sotto il profilo antropologico, noi Italiani siamo il frutto di un prodigioso incrocio di semi: radici greco-romane, messaggio cristiano, Umanesimo, Rinascimento, metodo scientifico... E dai nostri artisti letterati poeti filosofi musicisti, nell’arco di millenni, abbiamo ricevuto in dono provvidenziali fiaccole per illuminare i sentieri dell’esistenza.
“Fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza”, ci avvertì Dante.
Sette secoli più tardi, ecco che cosa scrisse viceversa il massone George Orwell, nel romanzo fantapolitico 1984: “Non sarai mai più capace di nutrire sentimenti normali, di sentire dentro di te amore, amicizia, gioia di vivere, allegria, coraggio, onestà. Sarai vuoto, ti spremeremo fino a svuotarti, poi ti riempiremo di noi.” Purtroppo questa non è una precognizione. Quanto invece l’anticipazione di un progetto mostruoso, teso a eradicare la componente umana. Ecco perché occorre combattere, uniti, contro chi persegue obiettivi tanto diabolici. Coloro che si prefiggono il massimo del profitto, depredano, invadono, sfruttano, inquinano, e puntano al dominio universale, non hanno alcun interesse a salvaguardare anime, intelligenza, spirito critico o sentimenti nobili e profondi. Il denaro, sterco del demonio, è per loro misura di tutte le cose.