Coronavirus
Green pass, la protesta è un flop. "Mi scusi, ma era per oggi?". A Napoli in 2
Più forze dell'ordine e cronisti che manifestanti. Poi accuse a vicenda sulle chat Telegram: "A parole siete tutti leoni". "La prossima volta non mi invitate"
Green pass, protesta flop. "Mi scusi, ma era per oggi?". A Napoli in 2
Il Coronavirus in Italia continua a far paura. Lo certificano i numeri, che vedono gli ospedali tornare sotto pressione, sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva. La campagna vaccinale, complici le vacanze estive, ha subito un brusco stop e l'immunità di gregge è ancora lontana. Per questo il governo da ieri ha fatto partire un'ulteriore stretta con il via all'obbligo del green pass per i treni, gli aerei, i traghetti e i pullman. Questo ha scatenato a parole la protesta nei movimenti no vax e no green pass, ma nei fatti - si legge sulla Stampa - le manifestazioni si sono rivelate un flop. Pochi partecipanti, al massimo una trentina per stazione ferroviaria. Da Torino a Bari, passando per Bologna, Rimini e Roma, in pochi si sono presentati all’appello lanciato su "Basta dittatura!", il gruppo di Telegram su cui nei giorni scorsi è rimbalzata la convocazione.
E in tanti - prosegue la Stampa - hanno espresso disappunto sulla chat. «Qui ci sono solo giornalisti, io vado via. Grazie per la prossima volta non invitate proprio". «Io sono in centrale a Milano non c’è nessuno - interviene Pino - a parole tutti leoni poi nessuno fa nulla». Il governatore della Liguria Giovanni Toti commenta il flop come «l’ennesima dimostrazione di quanto la realtà sia diversa dal web». A Bari i pochi manifestanti si sono scagliati contro i Green Pass, contro i vaccini obbligatori e, soprattutto, contro i giornalisti, insultati come «schifo, al soldo di un regime che ci sta distruggendo».