Coronavirus

“I tamponi non sono attendibili, tutta la terapia anti-Covid inficiata”

Di Monica Camozzi

Intervista all'avvocato Mauro Sandri: "Chiusure determinate da test inattendibili. Ora porto l'Iss e il ministero della Salute in tribunale"

Sandri porta numerose evidenze scientifiche, tutte citate in bibliografia. Fra di esse, i bugiardini dei 170 test PCR che sottolineano come il test non sia sufficiente a fini diagnostici: “le stesse case produttrici dichiarano il contrario di quanto asserisce Iss, si tratta quindi di un errore macroscopico. Evidenziato nel febbraio del 2020 anche dal Comitato Tecnico Scientifico, che sosteneva come non fosse sufficiente l’esito del tampone per determinare la positività, ma fosse imprescindibile l’evidenza diagnostica determinata da un medico”.

Invece, come cita l’atto, “Il Ministero della Salute, a partire dal 22 febbraio 2020, poi nella Circolare 7922 del Ministero della Salute del 9 marzo 2020, ed infine nell’ultima variante pubblicata nel rapporto ISS 49/2020 dell’8 giugno 2020 (doc. n.2) è pervenuto a definire “caso confermato” quello di un soggetto che sia positivo all’esame di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, effettuata presso il laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) o da laboratori Regionali di Riferimento, a mezzo di tampone, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici”.

“I risultati dei test PCR del tutto inattendibili”: ecco le motivazioni del ricorso

Per capire cosa dice l’atto, dobbiamo capire come funziona il tampone, ovvero la PCR. Il materiale genetico prelevato dalla nostra gola e dalle mucose nasali viene messo a contatto con sequenze genetiche del Sars Cov 2, finché esse non si attaccano a qualche frammento di RNA presente nel campione. In questo modo, viene creata una molecola di DNA artificiale replicata un certo numero di corse, dette cicli, finché il presunto virus non diventa visibile.