Psicologa no vax reintegrata a lavoro. Il giudice: "Vaccino invasivo del Dna"
Revocata la sospensione. La sentenza e le motivazioni rischiano di creare giurisprudenza: "A tutt'oggi non si conoscono i componenti dei sieri"
Covid, sentenza choc sui vaccini. Il caso della psicologa toscana
Una sentenza del tribunale di Firenze rischia di creare un caso, non solo a livello giudiziario, ma addirittura anche a livello sanitario e politico. Il giudice, infatti, ha deciso di riabilitare al lavoro una psicologa no-vax, che aveva fatto ricorso proprio contro la sua sospensione e che addirittura era stata anche sospesa dall'Ordine professionale. Tornerà al lavoro anche senza vaccino - si legge sul Giornale - e potrà visitare di nuovo i pazienti. Lo ha deciso il giudice con un provvedimento d'urgenza destinato a destare scalpore. Le motivazioni della delibera, infatti, lasciano esterrefatti ma sono chiarissime: la donna - si legge nella misura del tribunale - non può "essere costretta, per poter sostentare se stessa e la sua famiglia, a questi trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel suo Dna, alterandolo in un modo che potrebbe risultare irreversibile, con effetti ad oggi non prevedibili per la sua vita e salute".
Secondo la giudice del tribunale civile di Firenze, - prosegue il Giornale - la psicologa potrà dunque tornare al lavoro "alla stessa stregua dei colleghi vaccinati". Nel provvedimento con il quale è stato accolto il ricorso della dottoressa, si leggono inoltre ulteriori e spiazzanti valutazioni. "A tutt'oggi dopo due anni ancora non si conoscono i componenti dei sieri e gli effetti a medio e lungo termine come scritto dalle stesse case produttrici mentre si sa che nel breve termine hanno già causato migliaia di decessi ed eventi avversi gravi", recita il provvedimento.
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