Coronavirus

Scuola, con la didattica a distanza -23% degli alunni disabili a lezione

E' quanto emerge dal report dell'Istat 'L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità'.

Con la didattica a distanza, i livelli di partecipazione sono diminuiti sensibilmente, tra aprile e giugno 2020: oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70mila) non ha preso parte alle lezioni, quota che cresce nelle regioni del Mezzogiorno dove si attesta al 29%. E' quanto emerge dal report dell'Istat 'L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità'.
 Gli altri studenti che non partecipano costituiscono invece l’8% degli iscritti. Anche in questo caso si riscontrano ampie differenze territoriali: le regioni del Centro si distinguono per la più bassa percentuale di studenti esclusi (5%) mentre nel Sud del Paese la quota risulta quasi raddoppiata (9%).

 Gli insegnanti per il sostegno che nell’anno scolastico 2019/2020 operano nelle scuole italiane sono poco più di 176mila. A livello nazionale il rapporto alunno-insegnante (pari a 1,7 alunni ogni insegnante per il sostegno) è migliore di quello previsto dalla legge 244/2007 che raccomanda un valore pari 2. E' quanto emerge dal report dell'Istat 'L'inclusione scolastica degli alunni con disabilita' - A.S. 2019-2020'.    Il numero di insegnanti specializzati risulta ancora insufficiente: la richiesta di queste figure aumenta di anno in anno più velocemente di quanto non cresca l’offerta. Per questa ragione, nel 37% dei casi si selezionano i docenti per il sostegno dalle liste curricolari. Si tratta di docenti individuati per rispondere alla carenza di insegnanti per il sostegno, ma che non hanno una formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità. Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolgono attività di sostegno sale al 47% mentre si riduce nel Mezzogiorno attestandosi al 24%. 

 Nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione (assistente 'ad personam'), che affiancano gli insegnanti per il sostegno, sono più di 57mila. Si tratta di operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare molto la qualità dell’azione formativa facilitando la comunicazione dello studente con disabilità e stimolando lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni d’autonomia. Inoltre, con l’avvio della didattica a distanza, il suo coinvolgimento può risultare determinante nel supportare l’alunno e sollevare le famiglie da un impegno a volte molto gravoso.   

 Tra gli assistenti che operano nelle nostre scuole risulta poco diffusa la conoscenza della lingua italiana dei segni (Lis) che riguarda solo il 5% degli operatori.La disponibilità di queste figure professionali varia molto sul territorio. A livello nazionale il rapporto alunno/assistente è pari a 4,6; nel Mezzogiorno cresce a 5,5, con punte massime in Campania e in Molise dove supera, rispettivamente, la soglia di 14 e 13 alunni con disabilità per ogni assistente. La presenza di assistenti aumenta nelle regioni del Centro e del Nord (4,4) raggiungendo i livelli più alti nella Provincia Autonoma di Trento, in Lombardia e nelle Marche, con un rapporto che non supera la soglia di 3,1 alunni per assistente.