Coronavirus
Vaccini ai magistrati, Articolo 101: "Da Anm grave errore, no stop a servizio"
"Si rischia che la magistratura sia vista, a causa degli scandali ai quali non si è ancora iniziato a porre rimedio, come 'magistropoli' e persino 'castopoli'"
Un comunicato "sbagliato nel metodo e nel merito" che "non condividiamo". Così i magistrati Maria Angioni, Giuliano Castiglia, Ida Moretti e Andrea Reale, rappresentanti del gruppo Articolo 101 nel direttivo dell'Anm, parlano della nota diffusa domenica sera dalla Giunta del sindacato delle toghe, nelle quali si affrontava il tema delle vaccinazioni anti Covid per gli operatori della Giustizia.
"L’invito ai dirigenti degli uffici giudiziari è inaccettabile - osservano gli esponenti di Articolo 101 nel loro documento - i dirigenti, infatti, non possono fare altro che applicare la legge e, fuori da tale recinto, giammai potrebbero 'rallentare immediatamente' o addirittura 'sospendere' lo svolgimento di un servizio pubblico essenziale. Né possiamo pensare che si volesse formulare un invito alla disobbedienza della normativa in vigore, minacciando persino la sospensione del servizio, in modo quasi da sollecitare (per non dire istigare) alla interruzione di un pubblico servizio.
L’invito, inoltre - aggiungono - è molto pericoloso perché riflette e alimenta una concezione della magistratura, gerarchizzata e verticistica, con caratteri antitetici a quelli scolpiti dalla Costituzione a garanzia del legale, indipendente e imparziale esercizio della giurisdizione".
Nella "grave situazione di emergenza epidemiologica in atto", si legge ancora nel documento, "occorrerebbe agire nel confronto e con il coinvolgimento di tutte le categorie interessate, seguendo come stella polare il fondamentale principio di uguaglianza e, per questa via, sapendo distinguere tra le differenti situazioni di rischio, che pure esistono nell’ambito del servizio giustizia. Invece, perdendo ogni contatto con la realtà, la Giunta - scrivono le toghe di Articolo 101 - rischia di far sì che la magistratura sia vista dall’opinione pubblica non solo, a causa degli scandali ai quali non si è ancora iniziato a porre rimedio, come 'magistropoli' ma persino come 'castopoli'.
Chiediamo, pertanto, che la Giunta faccia ammenda di questo clamoroso errore e che la questione sia portata alla valutazione della prossima riunione del comitato direttivo centrale - concludono Angioni, Castiglia, Moretti e Reale - da convocarsi con la massima urgenza".