Coronavirus

Valle d'Aosta-governo, adesso è scontro. "Autonomia sulla pandemia, riapriamo"

Duro botta e risposta con l'Esecutivo. Il ministro della Giustizia Bonafede: "Impugneremo l'ordinanza". Boccia: "Così si mina la leale collaborazione"

Valle d'Aosta-governo, adesso è scontro. "Autonomia sulla pandemia, riapriamo"

La Valle d'Aosta si ribella al governo e in Consiglio regionale viene approvata una legge che rivendica l'autonomia della regione nella gestione sanitaria del Coronavirus. Subito è stato riaperto il commercio al dettaglio, nonostante sia ancora in zona rossa. La mossa del governatore Erik Lavévaz, rischia di creare il caos. Immediate le repliche di due ministri. Boccia: "Le affermazioni del governatore minano la leale collaborazione", gli fa eco Bonafede della Giustizia: "Impugneremo la loro ordinanza". È l’ultimo atto - si legge sul Corriere della Sera - di un braccio di ferro che è destinato a non esaurirsi in tempi brevi. Per molte altre Regioni, invece, si va verso un cambio di colore. Dall'arancione al giallo. Così, per il ponte dell’Immacolata, ecco che migliaia di italiani potranno di nuovo prendere la macchina dopo molto tempo e spostarsi da una regione all’altra lungo un corridoio giallo inaspettato, che consentirebbe ad esempio di muoversi da Reggio Calabria per raggiungere Venezia senza più l’incubo di pattuglie e posti di blocco.

E addirittura - prosegue il Corriere - l’elenco potrebbe arricchirsi nelle prossime ore: anche la Toscana, il Friuli-Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano, infatti, secondo indiscrezioni potrebbero cambiare colore: la Toscana passerebbe da rossa ad arancione, come l’Alto Adige, mentre il Friuli-Venezia Giulia tornerebbe giallo. Resteranno, invece, arancioni la Lombardia e il Piemonte, visto che per passare ad un colore con meno restrizioni secondo le regole stabilite dal governo devono trascorrere almeno 14 giorni. E Lombardia e Piemonte sono arancioni solo dal 29 novembre.