Costume
5x1000, soltanto 1 italiano su 2 firma
I risultati della ricerca BVA DOXA
È il periodo più caldo dell’anno per gli italiani alle prese con la compilazione della dichiarazione dei redditi: secondo BVA DOXA, infatti,il 19% del totale dei contribuenti se ne occupaproprio nel mese di giugno. E tempo di dichiarazione dei redditi significaanchetempo di scegliere a chi devolvereil 5x1000,la misura fiscale che consente ai contribuenti italiani di destinare, senza oneri aggiuntivi, una quota delle proprie tasse (pari al 5 per mille dell’IRPEF) a un ente del Terzo Settore. Un valore totale che ha raggiunto l’anno scorso il tetto dei 500milioni di Europrevisti dal Governoa copertura del 5x1000.
NOTORIETÀ E FIRMA–Nel 2018, solo1 italiano su 2 ha destinato questa somma a un ente non-profit.Eppure non si tratta di un tema di mancata conoscenza.Adetta degli italiani intervistati nell’ottobre 2018 da BVA DOXA, quella non sembra mancare. Ben 8 italiani su 10 dichiarano di conosceresiail 5x1000chel’8x1000. Tuttavia, c’è un disallineamento tra notorietà (intesa come consapevolezzadi queste misure fiscali e del loro funzionamento) efirma. Infatti,soltanto 4 italiani su 10 dichiarano di aver firmatol’8x1000nel 2018. Guardando al 5x1000, è interessante analizzare le risposte in base alla tipologia dei contribuenti: i donatori(coloro che hanno fatto almeno una donazione per qualunque causanegli ultimi 12 mesi) sono più propensia firmareperil 5x1000rispetto ai non donatori, anche sec’è ancora una percentuale piuttosto considerevole di donatori (ben il 35%) che, pur essendogià sensibile nei confronti delle cause di solidarietà,decide di non indicare un ente non-profita cui destinare questa somma.
Riguardo allamodalità di presentazione della dichiarazione dei redditi, sempre stando ai dati BVA DOXA,la metà degli italiani preferisce recarsi al CAF, mentre il 22% si affida al commercialista e il 19% lascia questocompito al datore di lavoro. Solamente la metà dei contribuenti che si rivolgono al CAF e al commercialista firmano per il 5x1000;nel caso la presentazione della dichiarazionericada sul datore di lavoro vi è unulterioreforte scostamento al ribassocon appena il4% pronto a sostenere un ente non-profit con il proprio contributo. Ancora marginale il numero degli italiani che si affida ai servizi telematici (soltanto il 2%).
MOTIVAZIONI–L’indagine BVA DOXAè entrata nel merito anche dellemotivazioni addotte per la mancatafirma, nonostante il 5x1000–esattamente come l’8x1000–non preveda alcun aggravio di spesa per i contribuenti che versano regolarmente le tasse. Le spiegazioni sono molteplici: dalgenerico“non so come e dove farlo”(per il 18%, in crescita rispetto al 9% registrato nel 2017) al“non mi fido, non posso verificare”(per il 14%, in calo rispetto al 29% del 2017,il che indica che sono stati fatti passi avanti in termini di rendicontazione).Ma soprattutto, BVA DOXArivela come sianoprincipalmente i “donatori”a manifestare difficoltà nel sapere come e dove firmare (il 27%di loro) e comeaddiritturaalcuni si giustifichino indicando come spiegazione “faccio già altre offerte e donazioni”(il 10%),non tenendo conto del fatto che la quota delle proprie tassedestinata con il 5xmille non incide sul proprio portafoglio eandràcomunquedestinata altrove,a prescindere dalla propria scelta.
Chi invece decide di scegliere un ente non-profit, viene guidato soprattutto da alcuni driver di scelta: il 43% sceglie lo stesso ente del passato(in particolareil 51% dei donatori, per i quali sono utili anche brochure e volantini ricevuti dall’associazionedestinataria)mentreil 19% segue il suggerimento di amici, parenti o conoscenti(donatori e non donatori indistintamente). Fondamentale per il 16% dei non donatori il consiglio del CAF e del commercialista,mentre questa vocescende al 6%per i donatori. In generale, soltanto l’1% dichiara di compierela propriascelta grazie a input ricevuti dalla pubblicità.
FOTOGRAFIA DEGLI ITALIANI SOLIDALI–Il 9% dei contribuenti, rileva ancora BVA DOXA, neppure si dichiara interessato al tema, ei più distaccatidalle questioni del 5x1000 sembrano essere proprio i giovani fino a 34 anni di etàe chi ha un livello di istruzione più basso. Più sensibili alla causainvecegli over 55, gli italiani con titolo di studio superiore e gli appartenenti alla classe socio-economicamedia. «La scommessa per le ONP nei prossimi anni sarà duplice: aumentare la sinergia tra donatori per le organizzazioni non-profit e firmatari del 5xmille, ma anche riportare a firmare per il 5xmille inon-donatori, che possono contribuire in modo essenziale alle attività delle organizzazioni senza dover utilizzare risorse economiche proprie, in un clima di difficoltà e crisi economica perdurante»afferma Valeria Reda, Senior Research Manager di BVA DOXA,che aggiunge «Anche quest’anno riproporremo ilnostromonitoraggio sui comportamenti di donazione degli italiani, nell’ambito del quale analizzeremoleopinioni nei confronti del non-profit, la notorietà delle principali ONP nazionali e internazionali, e l’efficacia dei principali strumenti di raccolta fondi. La prossima edizione della ricerca è prevista nella seconda metà di ottobre 2019, con risultati disponibili a partire dalla fine di novembre».