Costume

A San Sebastiano al Vesuvio al via la Cittadella del Pane e della Legalità

Eduardo Cagnazzi

La struttura sarà realizzata in un edificio confiscato alla camorra. Un finanziamento di 1,5 milioni della Regione Campania renderà concreta l'iniziativa

Nascerà a San Sebastiano al Vesuvio la Cittadella del Pane e della Legalità. Valorizzando un bene confiscato ad un boss della camorra, la struttura prenderà corpo grazie ad un finanziamento della Regione Campania pari a 1,5 milioni di euro attraverso i fondi  Por-Fesr. I lavori sono iniziati nei giorni scorsi ed avranno una durata di sette-otto mesi. All’interno dell'immobile, su più livelli, saranno realizzati laboratori per la panificazione, aule per l’insegnamento, aree museali ed espositive per la degustazione dei prodotti di panificazione, uno sportello per l'orientamento agli studi ed al lavoro per i giovani di tutta l'area geografica circostante. Il progetto -voluto fortemente dal Comune (ricostruito in gran parte dopo l’eruzione del Vesuvio del 1944 ed etichettato come “piccola Svizzera vesuviana”), dal presidente dei panificatori campani Mimmo Filosa e dal consigliere regionale Emilio Borrelli- nasce con l'intento di valorizzare un'eccellenza di San Sebastiano il suo “pane cafone", partendo dalle sue origini antiche (già lavorato nei conventi nel XVIII secolo) per poi creare sinergie nuove e far conoscere tale prodotto anche all'estero. Ma lo scopo dell’amministrazione comunale è anche un altro: creare un' area di coesione sociale attraverso la promozione di un sistema di reti solidali e sostenibili.

La necessità di intervenire su un bene sequestrato e confiscato è dettato da una duplice considerazione: da una parte il valore simbolico rivestito dall’emersione alla legalità del bene, che rende concretamente percepibile l’impegno contro la pervasività delle organizzazioni criminali nell’economia del Paese; dall’altra, le opportunità di lavoro -con tutte le garanzie e le forme di tutela previste dalla legge- connesse alla creazione dell’attività economiche e sociali che si creeranno.

Intesa come bene comune l’iniziativa “vuole rappresentare una risorsa in grado di sostenere l'economia ed i suoi attori del Made in Italy e  la legalità, in un momento di difficoltà economica e sociale”, dice il sindaco Salvatore Sannino.