Costume
Barbie diventa astronauta: Mattel celebra la Cristoforetti... e le bimbe
Mattel presenta la Barbie di Samantha Cristoforetti, simbolo della battaglia al "dream gap"
"Puoi essere tutto ciò che desideri". Anche astronauta. Fedele al suo motto, Barbie ha presentato la bambola ispirata a Samantha Cristoforetti, pilota, ingegnera, astronauta, prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea.
La Barbie Astrosamantha è stata presentata in occasione della Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze e rientra nel programma globale Shero, con cui la bambola Mattel celebra le donne che hanno superato certi confini e sono andate oltre nei loro rispettivi settori, che sono di ispirazione per le future generazioni di ragazze, creando una bambola OOAK (One Of A Kind) con le loro sembianze.
"Barbie - spiega l'azienda - ha sempre mostrato alle bambine di poter essere tutto ciò che desiderano, dando loro la possibilità attraverso il gioco di ricoprire ruoli differenti e intraprendere carriere di ogni genere (più di 200!) incoraggiando l’immaginazione, l’espressione e la scoperta di se stesse. La missione del brand è proprio quella di dare valore al potenziale illimitato delle bambine, affinchè siano consapevoli di poter raggiungere qualunque traguardo desiderino per il loro futuro".
Soddisfatta la Cristoforetti: “Sono molto felice che oggi le bambole Barbie non soltanto rappresentino l’aspetto fisico e le proporzioni delle donne reali, ma che offrano anche una panoramica completa dei loro traguardi professionali. Spero che questo aiuterà bambine e bambini a immaginare il loro futuro senza sentirsi vincolati da limiti artificiali che non hanno più senso di esistere nel nostro tempo”.
IL “DREAM GAP PROJECT”
La celebrazione di Samantha Cristoforetti e il proseguimento della campagna #MoreRoleModels, è solo una delle tante iniziative che Barbie perseguirà nel corso del prossimo anno in occasione del suo 60esimo anniversario. Per questo è stato lanciato a livello globale un nuovo progetto chiamato “Dream Gap Project”, il cui obiettivo sarà quello di accrescere la consapevolezza e l’attenzione sui fattori che ad oggi impediscono alle bambine di esprimere tutte le loro potenzialità.
Negli ultimi anni, diverse ricerche hanno identificato che a partire dai 5 anni, le bambine sono meno propense rispetto ai maschi, a considerarsi brillanti e di successo e iniziano a perdere fiducia nelle proprie capacità. Stereotipi culturali, pregiudizi impliciti e le rappresentazioni a cui sono esposte attraverso i media rafforzano ulteriormente questa problematica. Negli Stati Uniti questo fenomeno è chiamato “Dream Gap”, ma situazioni simili si verificano in tutto il mondo.
Questi fattori limitanti hanno un impatto sulla capacità delle bambine di credere in se stesse e Barbie ha deciso di commissionare ricerche, accendere i riflettori su modelli positivi e chiamare a raccolta una vera e propria community a livello globale per supportare le bambine attraverso il Dream Gap Project.
Il concetto di Dream Gap è relativamente nuovo ed è indagato attraverso diversi studi, che coinvolgono specialmente le bambine fra i 5 e i 7 anni. In Italia Barbie ha deciso di fare la sua parte commissionando una ricerca al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con il Centro di Ricerca Interuniversitario “Culture di Genere”.
“Cosa immaginano i bambini e le bambine rispetto al loro futuro? Di che colore sono i loro sogni? Questa ricerca si propone di indagare come bambine e bambini immaginano le loro professioni. La domanda principale e strategica è: i loro sogni, le loro aspirazioni, i loro desideri sono influenzati dagli stereotipi di genere? E in che modo?” affermano le ricercatrici Carmen Leccardi, Sveva Magaraggia e Tiziana Pirola. “Riconoscendo il ruolo attivo e creativo delle interpretazioni del mondo, coinvolgeremo bambini e bambine di diverse fasce di età in una riflessione corale sull’avvenire così come essi lo prefigurano. Caposaldo di questo progetto di ricerca è, infatti, l’ascolto delle loro voci, che emergeranno attraverso un’attività partecipata e interattiva. Con questa indagine vogliamo dunque osservare il concreto processo attraverso il quale bambini e bambine costruiscono le loro rappresentazioni del lavoro e della vita adulta, e discutono in merito alle idee ad esse associate. Oltre al momento collettivo, i nostri protagonisti potranno esprimere in modo più ampio e profondo le loro visioni grazie alla costruzione di un testo ad hoc.” L’obiettivo principale di questo studio sarà quello di identificare delle misure e azioni che possano combattere gli stereotipi ed espandere le possibilità che bambine e bambini percepiscono come accessibili per il loro futuro.