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Giovanni Allevi, il 1º live post pandemia: "Musica alla massima espressività"
Parla il maestro Giovanni Allevi in tour a Lucerna con il suo "Kiss me again". L'intervista esclusiva di Affari
D. Onorificenza a Vienna, premio Recanati Forever per la musica, Cavaliere al Merito della Repubblica, Magna Grecia Awards quale “musicista dell’anima”, Riccio d’Argento a Lamezia Terme, e poi Verona, il Giffoni Award e il prestigioso Premio America della Fondazione Italia Usa. Un asteroide intitolato dalla Nasa. Per un compositore/pianista cosa significa questo? Difficile sdoganare una musica meno “compresa” rispetto a quella di più ampia diffusione come (es) la pop o la rock?
R. Questi riconoscimenti mi fanno intuire che forse qualcosa ho fatto per realizzare il mio disegno impossibile: scrivere una nuova musica colta che racconti le inquietudini e gli slanci del mondo di oggi, e non di due secoli fa. E’ un percorso completamente nuovo, che non può avvantaggiarsi delle strade battute da altri, è un gesto che può suscitare incomprensione ed opposizione, pur essendo necessario. E’ una via artistica che vale la pena di affrontare.
D. Tra le tante esibizioni in giro per il mondo, dove ha lasciato un pezzo del suo cuore? Il Giappone si è follemente innamorato di lei. La cosa è reciproca?
R. Ero a Kagoshima, una importante città del sud del Giappone, a fare l’ultimo concerto di un tour. A metà dell’esibizione ho avuto un distacco di retina. Eppure per non interrompere il concerto, ho continuato a suonare compromettendo la mia vista in maniera permanente. Questo è il vero spirito del Giappone. Affrontare il proprio lavoro e la vita stessa, con una dedizione assoluta.