Costume
All'Ercole Olivario le aziende parlano di prospettive del turismo dell'olio
Oltre 250 le etichette in concorso al premio come migliore evo d'Italia. Le occasioni offerte dalla legge ai produttori per sviluppare questo filone turistico
Sono 255 le etichette iscritte alla XXIX° edizione del concorso nazionale Ercole Olivario, il concorso dedicato alle eccellenze olearie italiane, che si contenderanno i titoli messi in palio per l'anno 2021. Da quest'anno, alle aziende partecipanti saranno riservati, una serie di incontri di approfondimento e formativi sul tema Olio. Il primo appuntamento sarà tenuto dal direttore dell'Associazione nazionale Città dell'Olio, Antonio Balenzano, che approfondirà la tematica del turismo dell'Olio.
L'incontro dal titolo "La Legge sul Turismo dell’Olio: prospettive ed opportunità” è in programma martedì 23 febbraio sul canale zoom dell'Ercole Olivario.
“Abbiamo voluto offrire maggiori servizi alle aziende che si iscrivono al concorso -commenta Giorgio Mencaroni, presidente del Comitato di coordinamento dell’Ercole Olivario- e non parlo solo dell’inserimento dei nuovi premi, quali la menzione di merito "Impresa Donna", e della menzione "Digital Communication" che permetterà alle aziende finaliste di avere una valutazione sulla propria maturità digitale, ma anche delle azioni di promozione e formazione rivolte ai produttori. L'idea è quella di arricchire il premio con un programma di attività dedicate ai produttori, che li accompagni per l'intera stagione olivicola. Tra i vari interventi in programma partiamo la prossima settimana con gli incontri formativi tenuti dai principali attori della filiera olivicola. Il primo di questi incontri è dedicato al tema dell’olio e del Turismo legato all’olio”.
L'incontro è stato programmato per sensibilizzare i produttori sulla potenziale attrazione turistica che ha il mondo dell'olio evo alla luce di un crescente interesse, dimostrato anche dal successo dei tanti eventi tematici sul territorio nazionale. I frantoi non sono più soltanto luoghi di produzione, ma si stanno trasformando in luoghi multifunzionali, di accoglienza, aperti spesso durante tutto l’anno, con proposte che vanno dall'assistere alla molitura delle olive, alla raccolta, alle degustazioni, fino ad offrire prodotti di esperienza legati al tema olio e.v.o. che potranno essere inseriti all'interno di proposte/pacchetti turistici.
Dal 1° gennaio 2020 il turismo dell’olio ha la sua legge. Un emendamento approvato con la Legge di Bilancio 2020, che ha dato un forte input all’Oleoturismo, equiparando le sue attività a quelle che si realizzano in ambito enoturistico. Un grande risultato a cui ha contribuito l'Associazione nazionale Città dell'Olio che negli ultimi anni si è fortemente impegnata sul questo tema lavorando alacremente alla costruzione delle bozze dei decreti attuativi che renderanno esecutiva la legge sull'oleoturismo.
“L’Ercole Olivario è un premio prestigioso che contribuisce da quasi 30 anni a diffondere la cultura dell’olio evo", commenta Michele Sonnessa, presidente dell’Associazione Città dell’Olio. "Siamo onorati di partecipare come ogni anno a questa importante iniziativa che sarà anche l’occasione per riflettere insieme sul fatto che non c’è più tempo da perdere. L'oleoturismo è un’opportunità da cogliere adesso. Dai nostri territori e dalle nostre interlocuzioni con le regioni arriva forte la richiesta di rendere la legge sull’oleoturismo realmente efficace, attraverso l’approvazione dei decreti attuativi. Serve un impegno concreto attraverso l'elaborazione di un Piano strategico nazionale sul turismo dell’olio, del vino e dei sapori, che abbia obiettivi e risorse certe. Possiamo unire visioni, strategie e buone pratiche per produrre insieme passi avanti significativi in questa direzione, ma il tempo è ora".