Matrimonio tra Meghan ed Harry: tutto fuorché nobiltà
Sembra una follia il matrimonio tra l’americana Meghan Markle ed Harry del Galles...
Sembra una follia il matrimonio tra l’americana Meghan Markle ed Harry del Galles. Chi tra i commentatori entra nei dettagli delle regole: “Meghan dovrà fare la riverenza a Catherine (“Kate”) Middleton, la moglie di William”… “non dovrà mai dare le spalle alla regina” (e già qui verrebbe da dire: ma chisse…). Chi addirittura, ed è forse peggio (se non altro tutti sono a favore del galateo per facilitare le relazioni tra gli individui, ben venga tale curiosità… in un recente libro è stato scritto che Carlo giri con la tavoletta del suo bagno per evitare di appoggiare le sue regali natiche dove hanno aderito altre meno regali) ha allargato il campo al versante sociologico-progressista: la modernizzazione della monarchia… il miglioramento delle relazioni etniche.
Manca la risposta a una domanda: che cos’è la nobiltà? I nobili (al di là del pezzo di carta) esistevano nel Medioevo quando il mondo era intriso di spiritualità, il loro essere aveva un senso riconosciuto. Come d’altra parte, tutti (anche i contadini), in un mondo spirituale, vedevano dei significati utili nella realtà. Si pensi alle raffigurazioni sulle chiese e le cattedrali: tutti conoscevano che cosa rappresentassero il pavone, l’orso, il cinghiale ecc. ecc. Per intenderci è un po’ quanto succede alla Chiesa Cattolica, che ormai esiste nelle forme più superficiali essendo questo un mondo materiale e sentimentale, dove la presenza di Dio non si sente più.
Questi nobili vivono e vengono finanziati dalle casse dello Stato, sono protetti dalle guardie del corpo, stanno tra la gente nascosti. Il nobile ha senso se vive in mezzo alle persone, se si confronta con gli altri perché la conoscenza e l’intelligenza vengono dalla differenza. Si lascino perdere le teorie razziste e inammissibili di chi paragona il nobile al cane di razza… il che renderebbe assurdo tale matrimonio, visto che Meghan è la prima figlia di una coppia mista a entrare a far parte degli Windsor. Si lascino anche perdere i poveri inglesi che si fanno chiamare sudditi (una parola la cui etimologia deriva da sottomettere), una sorta di bastonata dalla culla alla tomba da parte di chi vive con le loro tasse. Non paradossalmente, la vera nobiltà sta nella democrazia, che è individualismo e merito, è Achille che scegli di morire giovane in cambio della gloria. Dunque… sì alla nobiltà per merito, no a quella di nascita.