Costume

Regge Paestum ma per il Cilento è crisi. Zuchtriegel: "La politica intervenga"

Eduardo Cagnazzi

Allarme Confesercenti: il calo raggiunge il 30% nelle località storiche come Palinuro e Marina di Camerota. Manca un'adeguata promozione del territorio

Il turismo fa flop nel Cilento. Nonostante l’arrivo dei Frecciarossa e del Cilento Blu nelle principali località, calano le presenze. Si salva solo Paestum. Soprattutto grazie alle visite ai siti archeologici e agli ospiti della Borsa mediterranea del turismo archeologico che, come sempre, a novembre fa il pieno negli alberghi. Ma solo per pochi giorni. In un anno tutt’altro che roseo dunque per il turismo con un calo di oltre il 30% delle presenze in estate anche nelle località balneari come Palinuro e Marina di Camerota, il Parco archeologico mantiene il livello del record storico raggiunto nel 2017 con 426mila presenze. In lieve flessione gli ingressi, soprattutto quelli gratuiti (-3,4%), mentre salgono gli incassi (+1%). Un dato sorprendente dal momento che il settore turistico del territorio cilentano ha dato segnali preoccupanti nell’anno appena concluso, come evidenzia Confesercenti Salerno e l’osservatorio turistico dell’Abbac, l’associazione dei bed&breakfast e affittacamere della Campania.

“E’ un grande risultato sullo sfondo della crisi turistica che il Cilento sta vivendo”, commenta il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel (nella foto), a Paestum dal 2015. “Ora però la politica deve reagire: chiediamo un piano concreto per infrastrutture, decoro e promozione della Piana del Sele e del Cilento, Alburni e Vallo di Diano. A Salerno le grandi navi non arrivano più, perché il porto non è attrezzato; le strade sono intasate e maltenute, i treni carenti, stazioni e centri abitati privi di servizi turistici essenziali e di qualità. Per non parlare di abusi edilizi, discariche abusive e prostituzione stradale. Così il territorio viene tagliato fuori”.

Da quando al Parco Archeologico è stata conferita l’autonomia gestionale e finanziaria nel 2015, i flussi sono incrementati del 42%, arrivando da 300mila nel 2015 a più di 420mila. “Ma più della quantità, conta la qualità”, aggiunge Zuchtriegel. “Le persone che oggi vengono a Paestum fanno un'esperienza diversa rispetto a qualche anno fa. Stiamo lavorando sulla qualità della tutela e della fruizione inclusiva e stiamo facendo nuovi scavi, inoltre offriamo visite ai depositi e laboratori per famiglie su base giornaliera. Tutto questo è un risultato tangibile di un lavoro di squadra, e per questo ringrazio tutti i collaboratori e amici a nome della direzione e del Consiglio di amministrazione”. Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e Molise, sottolinea ad Affaritaliani.it che il trend non poteva che essere negativo a causa delle tante giornate di pioggia per quelle località della costa che vivono del turismo estivo e di prossimità. “Tuttavia molti territori non beneficiano di significativi flussi, pur avendone tutte le caratteristiche in termini di servizi ed attrazioni. Per questi motivi abbiamo chiesto un confronto istituzionale per favorire processi di marketing, anticipare la programmazione per l’anno in corso e trovare soluzioni a favore degli imprenditori che intendono investire nel segmento turistico”.