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Costume
Tra storia, cultura e spettacoli, Altamura si tuffa nel Medioevo con Federicus

Sulla strada del ritorno dalla sesta Crociata contro gli infedeli, Federico II di Svevia si ferma sull’altopiano dell’Alta Murgia, affascinato dalla bellezza dei luoghi e dal clima salubre, e vi ritrova i suoi soldati guariti dalla peste che li aveva colpiti prima della partenza per l’Oriente per combattere gli infedeli. Per riconoscenza dei cittadini che avevano contribuito alla miracolosa guarigione delle sue truppe, decide di rifondare la città di Altamura e di costruire la Cattedrale dedicata all’Assunta, sede del potere laico ed ecclesiastico della città medievale, una delle quattro basiliche palatine della Puglia con privilegi di esenzione da qualsiasi giurisdizione che non fosse quella del sovrano. In realtà, l’imperatore svevo fa innalzare una chiesa per ottenere la benevolenza di Papa Gregorio IX, che lo aveva precedentemente scomunicato. A distanza di secoli sono gli eredi di quella popolazione ad omaggiare l’imperatore svevo, fondatore della città, con Federicus, la festa medievale organizzata dall’Associazione Fortis Murgia che si conclude domani con il corteo storico. Obiettivo di Fortis Murgia è valorizzare Altamura e l’Alta Murgia, un paesaggio naturale con le sue gravine, unico nel suo genere, candidato a far parte del patrimonio Unesco. Il corteo storico coinvolge oltre 900 figuranti e cittadini in costume d’epoca, ma è tutta la città a vestirsi con gli abiti della festa, addobbata con drappi e bandiere. Una festa che richiama visitatori dalle regioni del Sud ma anche dall’estero. Secondo Fortis Murgia la kermesse registrerà alla fine dell’evento oltre le 250mila presenze di turisti (l’associazione ha stipulato intese con tutte le strutture di ristoro e di accoglienza, tra cui l’Istituto religioso del Divino Zelo, restaurato di recente, che per la prima volta ha aperto le sue stanze ai visitatori), anche per le numerose attrazioni che offre la città, i suoi musei e per il suo reticolato urbanistico diviso in quattro “quarti”, (latino, ebreo, saraceno ed ebraico) che identificano le quattro etnie presenti nell’antica cittadinanza. Numerose gli appuntamenti previsti quest’anno. Dall’esposizione degli antichi strumenti di tortura, a cura del liceo Cagnazzi, alla riproduzione dei gioielli e dei monili dell’imperatore e della sua sposa, la giovanissima Bianca Lancia d’Agliano, a cura delle creazioni orafe Moramarco; dal percorso storico, didattico ed artistico ispirato a “Li affanni” medievali proposto dalla Pro Loco a quello tematico con ologrammi, installazioni multimediali a cura dell’istituto tecnico Nervi-Galilei. E poi le inquietudini, le malinconie, i dolori e gli affanni nella donna nel tempo. In occasione dell’edizione di quest’anno, i maestri orafi locali hanno anche realizzato una copia della spada cerimoniale di Federico, da lui commissionata agli opifici palermitani ed utilizzata per la solenne incoronazione, la corona reale e quella di Bianca Lancia, sua ultima sposa. A parte la rievocazione del corteo storico, obiettivo di Fortis Murgia è la promozione di un circuito che veda collegate le città federiciane pugliesi e lucane con un pacchetto a tema che consenta di intercettare l’interesse del visitatore e condurlo sulle tracce lasciate dall’imperatore stupor mundi in un connubio tra cultura, arte e piaceri del palato. Un itinerario che ben si inserisce nelle iniziative per Matera 2019, capitale europea della cultura.

 

 

 

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