Costume

Turismo lento, Valore Paese Italia per la fruizione del patrimonio pubblico

Eduardo Cagnazzi

Ministero per i Beni culturali, Enit, Demanio e Difesa sottoscrivono intesa per valorizzare e rigenerare immobili statali. Franceschini: "Iniziativa strategica"

Nasce il brand Valore Paese Italia. L’iniziativa, che vede insieme ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Agenzia del Demanio, Enit e Difesa servizi, è finalizzata ad accrescere la fruizione del patrimonio pubblico in chiave turistico-culturale. Il progetto punta infatti alla strutturazione di un network sempre più solido e allargato che possa promuovere e sostenere operazioni di rigenerazione e sviluppo, mettendo a sistema il lavoro congiunto e la sinergia tra partner pubblici e privati. Si tratta di un’iniziativa strategica, che si configura come progetto nazionale che, attraverso vari filoni tematici, mette i beni pubblici, quindi i beni comuni, al centro di un nuovo modello economico e di fruizione del territorio.

“Il turismo lento, la mobilità dolce, che nel nostro Paese ha un potenziale enorme fortemente connesso al nostro patrimonio culturale, religioso, storico, paesaggistico, ha affermato il direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Agostini. “Sono temi che si inseriscono in un nuovo modo di intendere il benessere, richiamando espressioni di socialità e di iniziativa economica più equilibrata, più rispettosa dell’ambiente, più attenta ai nostri veri bisogni e a quelli degli altri.”

Anche per il ministro Dario Franceschini si tratta di un progetto strategico. “Il settore turistico sta attraversando un periodo difficilissimo, ma alla fine di questo deserto il turismo internazionale tornerà impetuoso nel nostro Paese. La gente avrà voglia di viaggiare e in particolare di visitare l’Italia. Dobbiamo trovarci pronti ad attuare quello che con il Piano strategico del turismo abbiamo indicato: la promozione di quelle realtà straordinarie che rendono l’Italia conosciuta nel mondo. Chi verrà nel nostro Paese vorrà vivere un’autentica esperienza di vita italiana -ha spiegato il ministro- apprezzando la nostra arte, le bellezze naturalistiche, visitando i nostri musei, scoprire per i nostri borghi, assaggiare le ricette tradizionali della nostra cucina. Un turismo diverso da quello finora conosciuto, rispettoso della fragilità del nostro patrimonio storico artistico, capace di apprezzare luoghi, paesaggi e siti culturali minori e in grado di portare crescita armoniosa alle comunità. Le case cantoniere, gli edifici storici, le ferrovie storiche, i fari, le fortificazioni, i beni lungo i cammini religiosi, le riserve naturali, cammini e percorsi che fanno parte di questo progetto rappresentano e valorizzano la bellezza, la ricchezza e l’unicità del nostro Paese. È una grande sfida su cui dobbiamo lavorare tutti insieme per il rilancio del Turismo”.

Per Franceschini l'Italia si presenta sul mercato internazionale con una storia e un percorso che ridefinisce anche la geografia dell'ospitalità. “La formalizzazione dell'accordo istituzionale segna un nuovo passo in avanti per il settore attualmente in sofferenza a causa della contingenza e suggella un’integrazione coordinata. Attraverso la valorizzazione di beni del patrimonio pubblico sarà possibile implementare un turismo diffuso e facilitare l’accesso a destinazioni meno conosciute dove manca una ricettività anche di piccole dimensioni favorendo forme di partenariato. Un modello di collaborazione pubblico/privato sarà un incentivo per incrementare l’interesse degli utenti verso nuove forme finora scarsamente esplorate di esperienza culturale e turistica e di valore economico”.

Giorgio Palmucci, presidente Enit, ha sottolineato che ogni Paese ha la propria storia e cultura. “Il modo di vivere all'italiana e il Made in Italy sono la peculiarità di questo Paese che è unico e primo al mondo con 55 siti Unesco. Enit punta a realizzare un turismo a valore che curi la sostenibilità e al contempo non trascuri i big spendere long haul per i quali l'Italia si pone ai primi posti. Siamo consapevoli delle difficoltà che stanno vivendo le imprese del settore, in particolare in alcune città e zone del Paese ma il Covid può trasformarsi paradossalmente in un'opportunità per rivedere e potenziare l'offerta. E noi parteciperemo attivamente alla realizzazione di questo progetto”.