Costume
Vacanze: 1 italiano su 2 le farà. Mete preferite? Sicilia, Toscana e Puglia
Il 51% degli italiani ha deciso di concedersi una vacanza questa estate, ma solo il 5,5% ha già prenotato
Dai dati emersi dall'indagine di Demoskopika riportata dall'ANSA, più della metà degli italiani (51%) ha deciso di concedersi una vacanza nei prossimi mesi, ma solo il 5,5% ha già prenotato.
Vacanze, mete preferite: Sicilia, Toscana e Puglia
Le mete più gettonate per chi ha deciso di trascorrere le vacanze nel territorio nazionale (92,3%) sono: Sicilia, Toscana e Puglia, mentre solo il 7,8% degli intervistati prevede un viaggio all'estero. Dopo l'emergenza coronavirus 4 italiani su 10 dichiarano di preferire vacanze sicure affittando una casa vacanza (18,9%), andando in una proprietà familiare (17,4%) oppure andare in visita da amici o parenti (5,2%).
Effettuata per conto del Comune di Siena, l'indagine Demoskopika, ha campionato 1.539 intervistati, i quali hanno delineato le caratteristiche del turista post Covid-19. Il presidente di Demoskopika Raffaele Rio, come riporta l'ANSA, ha dichiarato: "L'epidemia sanitaria non poteva non ripercuotersi inevitabilmente anche sui consumi turistici. In questo quadro, saranno premiate quelle destinazioni turistiche che meglio sapranno interpretare i desiderata del mercato autoctono".
L'Assessore al Turismo del Comune di Siena, Alberto Tirelli ha sottolineato: "Rilevare l'opinione degli italiani rappresenta uno strumento fondamentale per assumere un piano di azioni maggiormente consapevole in direzione di un rilancio concreto e piu' incisivo del comparto turistico".
Vacanze: tra chi rinuncia perché ha paura e chi non ha soldi
Nell'estate 2020 non tutti gli italiani partiranno. Dai dati dell'indagine di Demoskopika il 49% rinuncerà alle vacanze, tra i motivi più frequenti vi sono il timore di viaggiare (24,9%) e i problemi economici (15,3%). Sono quasi 8 milioni gli italiani che non andranno in vacanza per "cause di forza maggiore", a soffrire maggiormente le categorie dei lavoratori autonomi (21,4%), il doppio dei lavoratori dipendenti (12,7%).