Costume

Dpcm anti-Covid, meno vendite di vino nel 'fuori casa'. Perdite da 1,2 mld

Uiv: "Preoccupa la spirale recessiva, serve un nuovo confronto con le istituzioni"

“Complice anche il nuovo lockdown serale, nel 2020 il vino italiano di qualità perderà il 30% delle proprie vendite nell’horeca nazionale (hotel, bar, ristoranti, ecc.), un canale insostituibile per migliaia di piccole imprese del settore vitivinicolo. Secondo le stime del nostro Osservatorio, il mancato introito peserà quest’anno nelle casse delle aziende per un controvalore di 1,2 miliardi di euro, con una diminuzione delle vendite sul segmento per oltre 2 milioni di ettolitri di vino. Inutile nascondere la preoccupazione per questa nuova spirale recessiva, che si rifletterà inevitabilmente in particolare sui consumi di prodotto a fascia medio alta”. Così il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, ha commentato l’ultimo Dpcm anti-Covid19 in vigore da oggi sino al 24 novembre.

“Alla perdita nel canale horeca – ha proseguito - si aggiungono quelle derivanti da blocchi o limitazioni di altre attività che sono direttamente o indirettamente connesse al consumo di vino, come feste, matrimoni, convegni, congressi, fiere e spettacoli. Alla luce di questo nuovo scenario, è urgente rinnovare un incontro con i ministeri e le istituzioni preposte per capire quali potranno essere le azioni da intraprendere in difesa del nostro settore. Esprimiamo infine solidarietà agli esercizi del ‘fuori casa’, autentici ambasciatori dei nostri prodotti. Un comparto – ha concluso Castelletti - che oggi rischia la disgregazione”.