Costume

Il "fagiolo quarantino" apre le porte di Volturara Irpina al turismo slow

Eduardo Cagnazzi

In programma dal 6 al 9 settembre la celebrazione del suo prodotto di eccellenza e dei nuovi sentieri alla scoperta dei segreti della Piana del Dragone.

Volturara Irpina, città dell’acqua, si promuove al turismo e alla cultura celebrando il prodotto d’eccellenza della Piana del Dragone: il Fagiolo Quarantino, dallo scorso luglio tutelato come Presidio Slow Food. Dal 6 al l'8 settembre il comune in provincia di Avellino ospiterà l’ottava edizione della Sagra del Fagiolo Quarantino e della Patata della Piana del Dragone, evento promosso dal Comune di Volturara Irpina e cofinanziato dal Poc Campania 2014-2020, Linea strategica 2.4 “Rigenerazione urbana, Politiche per il turismo e cultura”. Radura pianeggiante circondata dagli Appennini irpini del Parco dei Monti Picentini, la Piana del Dragone è il bacino idrografico più esteso del Mezzogiorno. Pertanto è da considerarsi un vero anfiteatro naturale formatosi in seguito ad un terremoto sotto il monte Costa con la creazione di una larga voragine denominata “Bocca del Dragone”. E’ qui che da oltre cent’anni viene praticata la coltivazione dei fasulo quarantino, così chiamato a causa del loro tempo di maturazione, circa 40 giorni. Si tratta di un fagiolo appartenente alla famiglia “nana”, riconoscibile dal colore bianco con forma tondeggiante, leggermente farinoso. Da qui l’idea dell’amministrazione e dei produttori locali di celebrare questa varietà di fagiolo e di promuovere il territorio ai fini turistici. Ricco il programma: sabato 8 settembre si comincia con una escursione in montagna alla Bocca del Dragone con visite guidate e itinerari riservati anche ai bambini, per proseguire presso l’aula consiliare con il convegno sul tema “Eccellenze irpine”. Poi pranzo in piazza con i piatti tipici a cura dei ristoratori di Volturara, e successivamente l’apertura del Villaggio dei giochi antichi con degustazione del fagiolo quarantino a cura della condotta di Avellino di Slow Food, musiche popolari e tammorre.

 “L’idea di questo evento è nata -afferma il sindaco di Volturara Irpina, Marino Sarno (nella foto)- con l’obiettivo di organizzare una iniziativa completa in grado di far conoscere al pubblico un prodotto di grande eccellenza, il nostro fagiolo quarantino. Oggi, all’ottava edizione, possiamo dire di aver ottenuto lo scopo: il fagiolo di Volturara è conosciuto in tutta la Campania e a luglio Slow Food lo ha riconosciuto come presidio. A questo si aggiunge un altro dato importante: per la prima volta siamo riusciti a unire ben cinque aziende, che insieme hanno firmato il disciplinare del presidio di Slow Food. È una grande vittoria di questa amministrazione e un passo in avanti per il paese e per le nostre aziende, segno di una cultura imprenditoriale matura. Ad ottobre Volturara sarà al Salone del Gusto di Torino, un altro tassello importante in un settore strategico come quello dell’agricoltura di qualità, uno dei pochi in grado di portare sviluppo economico”. Numerose le novità di questa ottava edizione: “Abbiamo tanti espositori in più -spiega il primo cittadino- e questo è sicuramente segno che l’evento è cresciuto. I visitatori avranno la possibilità di degustare il fagiolo quarantino ed altre specialità cucinate dai ristoranti del posto, ci saranno visite guidate al Museo Etnografico e all’interno della Bocca del Dragone, aperta solo in occasioni speciali. E ancora, aree picnic attrezzate, musica, spettacoli, mostre, giochi per bambini, la Maratona del Dragone, pranzo in piazza il sabato e la domenica, tutto in una cornice naturalistica che ha pochi paragoni come Volturara Irpina, nota anche per la sua ospitalità”.

“Ogni comunità ha una propria eccellenza”, afferma Roberto D’Agnese, curatore della parte artistica dell’evento. “Un punto di forza che va identificato e valorizzato, in cui i cittadini possano rispecchiarsi e che rappresenti e caratterizzi l’identità di un territorio. Volturara Irpina è ricchissima sotto questo profilo: gastronomia d’eccellenza, dalla patata al fagiolo quarantino, un territorio naturalisticamente straordinario, che ha il suo cuore nella Bocca del Dragone. Si tratta di un grande patrimonio, che Volturara sta negli anni valorizzando grazie ad un lavoro congiunto tra gli attori del territorio, rappresentando di fatto un importante momento di cambiamento. Anche sotto il profilo artistico e spettacolare ci stiamo muovendo su questa strada, ovvero creando eccellenze attorno agli eventi di qualità, stringendo sinergie con la comunità e producendo eventi che abbiano un alto livello spettacolare e artistico. L’Irpinia deve confermare la sua grande qualità in tutti gli aspetti di un evento, che possono così diventare punto di forza di una comunità. A Volturara tutto questo è stato possibile grazie all’amministrazione, agli imprenditori e ai tanti che si impegnano per la valorizzazione di questo territorio, ed oggi la Sagra del Fagiolo Quarantino rappresenta un evento da non perdere, di grande qualità e a misura di famiglia”.

Un evento, dunque, a suon di prelibatezze culinarie, tradizioni e svago, atteso soprattutto dai produttori. “Volturara è città dell’acqua ma i nostri quarantini, così come le patate, non hanno bisogno di questo alimento, che pure contiene nutrienti, in quanto risentono dell’escursione termica tra la notte e il giorno che conferisce al fagiolo un sapore particolare”, afferma Maria Petretta dell’azienda agricola “Castagne Petretta”. La sagra è un evento che guarda anche e soprattutto al turismo. Ne è convinta Geraldina Meo, imprenditrice agricola (Casa Maddi): “Crediamo in questo evento perché ci consente di aprirci al turismo, non quello frenetico ed occasionale ma sostenibile e lento al ritmo di una volta. Attrattori e potenzialità ci sono. Dobbiamo solamente saper cogliere le opportunità che abbiamo. La sagra del fagiolo quarantino va in questa direzione”.