Cronache

58mila euro di multa perchè sbaglia la causale del bonifico

Angelo Cocles

Compravendita immobiliare fra parenti: il Fisco non perdona l'errore di forma

Compra la casa del fratello e la rivende, si accorda con l'Agenzia delle Entrate per dichiarare la plusvalenza tra acquisto e vendita dell'immobile, effettua i bonifici che comprovano la buona fede e che pareggiano i conti, ma viene multato con 58mila euro di sanzione monstre perchè sbaglia a scrivere la causale dei bonifici.
 
E' una delle tante trappole della burocrazia italiana, l'ottusità di un sistema dove il buon senso arriva sempre dopo l'applicazione rigida dei protocolli. Ora la malcapitata si trova davanti ad un dilemma: pagare subito la sanzione ridotta a un terzo, quasi 20mila euro, e rinunciare al ricorso, oppure scegliere la via del ricorso, e cioè pagare 25mila euro, con la speranza di farsi dare ragione da un giudice. Esiste anche una terza opzione, ma è una roulette russa: se la contribuente non chiede la riduzione delle sanzioni e non presenta ricorso nei termini, dovrà versare all'Erario la somma di imposte, sanzioni e interessi, calcolati per intero, che arriva a 133mila euro.
 
La disavventura di questa sfortunata contribuente è cominciata nel luglio 2008, quando ha acquistato la casa del fratello per poi rivenderla nel dicembre 2012. La differenza tra acquisto e vendita dell'immobile ha prodotto  una plusvalenza di 150mila euro, derivata dalla differenza fra il prezzo di vendita, 270mila euro, e quello di acquisto della casa  ceduta dal fratello di 120mila euro.
 
E fino a qui niente di nuovo, capita in tutte le famiglie di vendersi beni per poi compensarne, successivamente e al momento della rivendita, il valore effettivo. Per questo, su suggerimento degli stessi uffici dell'Agenzia, è stato presentato un atto di rettifica e quietanza che attestava il conguaglio del prezzo con due bonifici successivi alla vendita, rispettivamente di 90mila e 70mila euro.
 
Ma non è servito a nulla. L'Agenzia ha ritenuto che "il riferimento preciso alla compravendita nella causale dei bonifici fosse elemento indispensabile per dimostrare il maggior valore dell'acquisto". Riferimento che nei bonifici, evidentemente, non c'è.
Per questo, è scattata una sanzione da 57.807 euro.