Cronache

Abano Terme, Nicoleta Rotaru non si è suicidata, è stata uccisa dal marito: una registrazione lo incastra

di redazione cronache

Erik Zorzi ha soffocato la moglie e ne ha inscenato il suicidio. Dopo sette mesi arriva la notizia del suo arresto: Rotaru avrebbe registrato l'aggressione che ha posto fine alla sua vita

Abano Terme, Nicoleta Rotaru non si è uccisa: è stato il marito a soffocarla nell'agosto 2023

Nicoleta Rotaru non si è suicidata, ma è stata uccisa dal marito Erik Zorzi. L'uomo è stato arrestato sette mesi fa per omicidio volontario, ma la notizia è stata resa nota solo in questi giorni. Zorzi non ha solo ucciso la moglie, impiegata 37enne e madre di due figlie residente ad Abano Terme, strangolandola con la cintura, ma ne ha anche inscenato il suicidio. Tutti sospettavano di lui, ma non c'erano prove. Si sapeva che era violento, che lei era scappata da lui e che voleva scrivere il suo testamento perché aveva paura potesse succederle qualcosa. 

Qualcosa, alla fine, purtroppo, è successo. Il 2 agosto 2023, ad Abano Terme, Zorzi ha ucciso Rotaru. Lei non ha saputo difendersi, ma è riuscita a registrare le sue ultime parole. Le stesse che, grazie all'impegno e all'ostinazione delle avvocate Roberta Cerchiaro e Tatiana Vija, sono riuscite a mettere in carcere il responsabile della morte di Nicoleta Rotaru.

L'audio registrato dalla vittima: i suoi ultimi momenti di vita

Il Corriere della Sera riporta l'audio registrato da Nicoleta Rotaru poco prima di morire. "Erik ti prego smettila!". La donna è stesa a pancia in giù nel letto, l’ex marito da cui era separata e che da sei mesi aveva l’ordine di lasciare la casa, le è seduto sopra a cavalcioni: secondo l’accusa, le sta stringendo una delle sue cinture al collo. 

Continua a supplicarlo: "Erik ti prego smettila", ma lui, dal canto suo, continua a stringere e dice: "No ti prego tu, perché ci siamo ridotti così? Perché l’hai fatto, perché l’hai fatto, io ti amavo, ti amavo, ti amavo... liberaci dal male, vattene via, volevo solo amarti, vattene Nico, vattene... vattene... vattene". Nicoleta Rotaru impiega poco meno di 10 minuti a morire soffocata.

Le violenze del marito e il falso suicidio della donna

Erik Zorzi impediva a Nicoleta Rotaru di fare qualsiasi cosa: dai colloqui di lavoro, all'università, dall'avere rapporti con la famiglia in Moldavia (Paese di origine della donna) a partecipare alla vita politica di Abano Terme. La controllava e la manipolava a suo piacimento. Non solo, la picchiava. Nonostante ciò, i due si erano sposati e avevano avuto due figlie. Poi lei aveva trovato il coraggio di chiedere il divorzio e la coppia aveva iniziato le pratiche della separazione. Nicoleta era riuscita a conoscere anche un altro uomo, ma tutto si è interrotto nella notte del 2 agosto di un anno fa. 

Rotaru registrava spesso le conversazioni che aveva con Erik. Aveva paura che lui le facesse del male. Dopo averla ucciso Zorzi aveva inscenato il suicidio della moglie dicendo che si era chiusa in bagno impiccandosi. Nessuno gli aveva creduto, nemmeno le figlie. Le avvocate della famiglia della vittima avevano spinto sin da subito sull'analisi dei telefonini della vittima per fare chiarezza sulla vicenda. 

Quando vengono ascoltate tutte le registrazioni che Nicoleta aveva fatto, compresa l'ultima, Erik Zorzi diventa l'autore del femminicidio senza alcuna ombra di dubbio. Al momento, l'uomo si trova in carcere da sette mesi.