Cronache

Accoglienza ai migranti, c'è il ricorso al Tar: cooperative contro il Viminale

Cooperative del Friuli contestano le gare per l'accoglienza dei richiedenti asilo: “Prezzi scorretti e altri inesistenti, il capitolato d'appalto è da ritirare”

Accoglienza migranti, depositato al Tar del Lazio un ricorso contro il ministero dell'Interno da parte di Confooperative-Federsolidarietà del Friuli-Venezia Giulia

È stato depositato al Tar del Lazio un ricorso contro il ministero dell'Interno da parte di Confooperative-Federsolidarietà del Friuli-Venezia Giulia, per via delle regole per l'accoglienza dei richiedenti asilo volute dal Viminale. Lo dichiara a Redattore sociale Luca Fontana, Presidente della sezione friulana di Federsolidarietà. Una decisione presa dopo la pubblicazione dei bandi per l'accoglienza agli stranieri da parte della prefettura di Udine. “Il ricorso contesta la scrittura tecnica del nuovo capitolato d'appalto, non i contenuti – spiega Fontana –. Hanno fatto una sommatoria di costi per raggiungere una cifra finale ma senza fare riferimento a dei prezzi corretti. Mentre altri, come i costi per la sicurezza del personale o della formazione, non sono stati nemmeno inseriti pur essendo obbligatori”. Per il presidente di Federsolidarietà Friuli “un capitolato d'appalto che non contiene quegli elementi deve essere immediatamente ritirato”. 

Era nell'aria un'azione legale. Da dicembre le realtà dell'accoglienza e del terzo settore in Friuli hanno cercato un contatto con la prefettura di Udine senza ricevere risposte. È il caso per esempio della lettera inviata il 20 dicembre al prefetto di Udine Angelo Ciuni da Gian Luigi Bettoli, presidente del Comitato paritetico regionale per la cooperazione sociale – organismo previsto dal contratto nazionale del settore che riunisce numerose sigle, dai sindacati a Federsolidarietà, e gestisce anche un osservatorio regionale sugli appalti – e una seconda missiva inviata da Legacoopsociali e Confcooperative. Lettere dove ad essere contestate sono le cifre economiche delle nuove gare d'appalto: in particolare i 3,93 euro al giorno pro capite per i costi delle strutture di accoglienza (affitti e utenze) che secondo il Viminale si riferiscono a medie Istat. Mentre il report dell'Istituto nazionale di statistica relativo alle spese per consumi delle famiglie del 19 giugno 2018 stima invece un costo medio giornaliero di 12,29 euro.

“Impostando quei prezzi è impossibile mantenere le strutture in essere con gli affitti di mercato e anche trovarne di nuove” dichiara Fontana. A complicare ulteriormente la situazione anche l'assenza di voci e dettagli relativi a chi e come deve coprire le spese di assistenza sanitaria: distribuzione e fornitura di farmaci, presidi medici per le cure ambulatoriali urgenti e i ricoveri ospedalieri tramite ambulanze. “Abbiamo prima fatto un passaggio politico scrivendo alla prefettura dove non siamo stati ascoltati – dice Luca Fontana –  quindi stiamo procedendo per via legali con i soggetti che in questo momento gestiscono gli appalti ma che in futuro andranno a fare le proprie offerte”. Il ricorso è stato presentato al Tar del Lazio e non a quello regionale perché “la prefettura fa riferimento al ministero dell'Interno dove è stato concepito il capitolato”. La documentazione depositata al Tar del Lazio il 18 febbraio è ora “a disposizione di altri soggetti del territorio – chiude il Presidente di Federsoliaderità – perché la stessa procedura è già stata usata a Gorizia e altre ne seguiranno con le stesse indicazioni quando andranno a scadenza i vecchi bandi”.

Da Redazione Sociale