Cronache

Acea, le accuse di misoginia all’ad Palermo sono una ritorsione? Le novità

di Marco Scotti

Dopo la denuncia in forma anonima dello scorso gennaio, Repubblica ha intervistato una delle donne coinvolte. Ma molti passaggi non tornano

Ma c’è qualcosa che non torna. Ad esempio, l’anonima intervistata da Repubblica lamenta il dolore causatole dai tacchi, ma la divisa ufficiale delle hostess prevede delle sneakers, non i tacchi. Per quanto riguarda il famigerato “campanello”, si tratta in realtà di un cicalino che viene usato anche in altre grandi aziende per far portare dalla mensa (o dal ristorante) nelle stanze degli executive il pranzo. Dunque il dirigente preme il cicalino, la hostess arriva con il piatto, lo lascia al manager, torna nelle sue postazioni. Quando l’executive ha concluso di pranzare, chiama con il medesimo cicalino e la hostess arriva a ritirare il piatto.

Potrà non essere una procedura elegantissima, ma è quella sicuramente più pratica per un’azienda che ha una notevole distanza tra i locali mensa e gli uffici. L’alternativa? Far sostare la hostess dietro la porta di Palermo in attesa che l’amministratore delegato finisca di pranzare. Il che sarebbe ancora meno etico e rispettoso nei riguardi di chi lavora. Infine, c’è un ulteriore passaggio che fonti accreditate fanno notare ad Affaritaliani.it non essere particolarmente rispondente al vero: nell’intervista anonima si dice che due hostess si sono licenziate. In realtà, a quanto risulta, il numero di rapporti interrotti sarebbe anche superiore, ma per scelta dell’azienda che ha voluto tagliare le collaboratrici adibite a queste specifiche mansioni.