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Cronache
Amnistìa ed indulto ultime novità: mobilitazione dei Radicali

Di Ellera Ferrante di Ruffana

Il prossimo 6 novembre - giorno in cui si celebra il Giubileo dei carcerati - in nome di Marco Pannella e Papa Francesco, si svolgerà a Roma una marcia per Indulto ed Amnistia promossa dai Radicali. 

E' passata infatti, la linea che era stata dettata da Marco Pannella prima della sua recente scomparsa al Quarantesimo Congresso del Partito Radicale celebrato nei giorni scorsi nel carcere romano di Rebibbia come da mio articolo del 21 agosto scorso.

L'imperativo dei radicali è quello di intensificare la battaglia per l'Amnistia e l'Indulto contro il sovraffollamento delle carceri, così come auspicato in diversi appelli anche di Papa Francesco in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia.

Ad annunciare tale evento è stato Maurizio Turco in persona, contattato telefonicamente, tra i Dirigenti Radicali in prima linea e secondo quanto dichiarato, la manifestazione prenderà il via dal Carcere di Regina Coeli e si concluderà a Piazza San Pietro. 

L'iniziativa, è stato spiegato, è stata condivisa da quasi duecento attivisti radicali che hanno partecipato al Quarantesimo Congresso del Partito a Rebibbia. 

Durante l'ultimo giorno di lavori congressuali, infatti, i delegati hanno dato l'ok alla mozione generale, a prima firma di Maurizio Turco.

La mozione prevede la "prosecuzione - si legge nel documento approvato dai delegati al congresso radicale - della battaglia storica di Marco Pannella per l' Amnistìa quale riforma obbligata - viene sottolineato "per l'immediato rientro dello Stato nella legalità costituzionale italiana ed europea". 

Queste le ultime notizie che arrivano dal pianeta radicale mentre si resta in attesa, di possibili novità da parte della commissione Giustizia del Senato dove sono stati incardinati ormai da tempo i quattro disegni di legge per la concessione di indulto e amnistia. 

I quattro ddl, pur rimanendo all'ordine nel giorno, non risultavano tra le priorità in calendario nella prima seduta post ferie estive che si è svolta comunque martedì 6 settembre u.s.

Dunque, attendiamo con pazienza rispettosamente Istituzionale, ma non troppo!

Per la prima volta, precisamente all'inizio di settembre scorso, i Radicali, pochi ma litigiosi, si sono ritrovati a Congresso senza il Proprio Padre Nobile, colui che faticosamente era riuscito a tenere insieme le due anime che sembravano destinate a giudicare dagli interventi precongressuali precedenti, all'incomunicabilità per due visioni che non si incontrano e che negli ultimi mesi si sono "azzuffate".

Il vero nodo del Congresso è stato quello di indicare cosa vogliono essere i Radicali dopo Pannella.

Ovvero, i temi proposti dall'Amnistìa all'Indulto, dall'Eutanasia alla Libertà di Ricerca Scientifica agli Stati Uniti d' America devono marciare su gambe proprie, sul piano culturale e facendo proselitismo in tutte le direzioni oppure gli Esponenti Radicali debbono entrare nei Consigli Comunali, Regionali e nel Parlamento agendo sul fronte Istituzionale per fare progredire programmi e proposte!?

Il primo dei due schieramenti, quello che ha autoindetto il congresso e vuole stare alla larga dai partiti è capeggiato da Maurizio Turco, tesoriere del partito radicale, Rita Bernardini, Laura Arconti, Aureliano Candido, Valter Vecellio, Angiolo Bandinelli.

Sull’altro fronte si risponde fan per focaccia. Qui troviamo le associazioni Luca Coscioni, Certi diritti, Radicali italiani. Gli esponenti di spicco sono Riccardo Magi, Filomena Gallo, Manuela Zambrano e Marco Cappato. 

Dice Magi: “Noi contestiamo l’impostazione sul solco di un pensiero pannelliano congelato, che è l’opposto di ciò che era Marco, e che subordina ogni lotta politica – la questione migranti, l’antiproibizionismo, la libertà di ricerca scientifica e molto altro, cioè i grandi temi transnazionali odierni – ad un’unica grande battaglia che si vorrebbe omnicomprensiva ma che invece risulta perfino di difficile comprensione: “la transizione allo stato di diritto attraverso il diritto umano alla conoscenza””.

Tra l’altro il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha negato l’autorizzazione al trasferimento di 44 ergastolani iscritti al partito che avrebbero voluto partecipare.
 Ha invece partecipato l’ex-presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro, che a Rebibbia ha trascorso quasi cinque anni (per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra).
il futuro dei radicali: 997 iscritti, di cui 27 residenti all’estero stato racchiuso nel  Congresso che ha disquisito anche sulla costituzione di una fondazione intitolata a Marco Pannella, che dovrebbe gestire le poche proprietà del partito, cioè la sede, radio radicale e poco altro, oltrechè una eredità morale certamente inquantificabile che, a giusta ragione tutti e due gli schieramenti rivendicano.
Dura, la Legge dei numeri...................

(ediruffana@alice.it)

Tags:
amnistìa indulto novitàamnistia indulto mobilitazione radicali
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