Ancona, otto indagati per la strage in discoteca
Gli indagati sono il 16enne fermato per droga, i gestori del locale e i proprietari dell'immobile
Si indaga per omicidio preterintenzionale, lesioni colpose e dolose nei confronti del minorenne indicato come colui che venerdì notte avrebbe spruzzato lo spray urticante alla Lanterna Azzurra. E si indaga sul altre sette persone, i tre titolari della società che gestisce la discoteca e i quattro proprietari dell'immobile, per concorso in omicidio colposo aggravato, per quanto riguarda la gestione del locale e la sua sicurezza. Lo hanno detto la Procuratrice capo della procura di Ancona Monica Garulli e il procuratore per i minorenni del capoluogo marchigiano, Giovanna Lebboroni nell'ambito di una conferenza stampa.
Per entrambi i filoni d'indagine, però, i pm hanno sottolineato che tutto è ancora da accertare. A proposito dell'iscrizione nel registro degli indagati del 16enne rintracciato sabato a Senigallia, si è precisato che si tratta di un passaggio a sua garanzia: "E' un atto dovuto. La consistenza indiziaria è flebile e sarà tutta da valutare, il ragazzo è stato indicato da tre persone e in modo generico", ha spiegato Lebboroni. "Numerose decine di persone sono concordi nel dire che all'improvviso è stato cosparso qualcosa nell'aria. A terra è stata trovata una bomboletta di spray al peperoncino. Questo ci induce a pensare che sia una possibile concausa dello spargimento della sostanza irritante, ma non esclude che ce ne possano essere state altre", ha continuato Lebboroni, negando che al momento ci siano elementi che provino l'azione di una banda.
"Abbiamo a che fare con un episodio plurimo in cui la morte è stata la conseguenza di una o più cause", ha aggiunto ancora Lebboroni, secondo la quale nella discoteca c'è stato uno "spargimento molto diffuso in larghezza e in altezza" della sostanza urticante.
Comunque, "le indagini sono aperte a 360 gradi e le ipotesi di reato sono fluide", ha concluso la pm. E proprio per l'incertezza del quadro probatorio, gli investigatori e gli inquirenti hanno invitato tutti i presenti alla serata a fornire qualsiasi testimonianza che possa aiutare a far luce su quanto accaduto.
L'ipotesi che sta prendendo piede tra chi indaga, anche se al momento sul fatto secondo agli inquirenti non c'è nessuna certezza, è che alla Lanterna Azzurra fosse presente una banda di giovani dedita alle rapine nei confronti di coetanei e che potrebbe aver utilizzato lo stratagemma dello spray urticante per coprirsi la fuga.
'Da un concerto si esce senza voce, non senza vita' - "Da un concerto si esce senza voce, non senza vita. Il Liceo Medi ricorda Asia, Emma, Benedetta, Mattia, Daniele, Eleonora". E' la scritta che appare su uno striscione appeso fuori del Liceo Medi di Senigallia, frequentato da Asia Nasoni, 14 anni, una delle vittime della calca nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. A scuola, spiega il dirigente scolastico Daniele Sordoni, c'è una psicologa che sta lavorando con la classe frequentata da Asia, la prima B. "Lavorava sulla dichiarazione dei diritti umani e proprio oggi avrebbe dovuto presentare un lavoro. Ma anche altre classi sono segnate da questo dramma, c'erano compagni feriti anche di altre sezioni. Oggi sono tutti vestiti di nero, faremo due minuti di silenzio, ma questo è l'inizio di un percorso anche con docenti e genitori. Sul banco di Asia abbiamo messo dei fiori bianchi, oggi i ragazzi avranno completa libertà di sfogare il proprio dolore".
Commenti